496 comune dal giogo dello straniero; si spiegò quanto basta per far'conoscere. il suo dissenso alla dedizione immaginata dal Governo provvisorio Centrale di Lombardia, per determinare la quale aveva egli col suo Decreto 12 Maggio stesso ordinata l’attivazione del metodo dei Registri. Come avrà egli riconosciuta estemporanea e fors’anco indecorosa la proposta dedizione, avrà veduto del pari illegale ed inattendibile l'insti-tuito metodo per determinarla. Questo metodo dei Registri venne già sapientemente in un coll’estemporaneità della massima protestalo e confutato dall’indirizzo a quel Governo teste promosso dal sig. Mazzipi e quindi spedito, col corredo di molte firme dei varii rappresentanti gli interessi d’Italia, alle cui ben ponderate e giuste eccezioni io crederei d’aggiungere quella ancora, che ¡’attivato metodo dei Registri è sempre in ogni ipotesi riprovevole, perchè fonte di voti non sinceri, e non liberi. Questa sincerità e libertà di voli non si ottiene che collo scrutinio segreto (la cui pratica può essere facilmente assai attivala con briga minore della richiesta dai proposti Registri), certo essendo che ogni metodo non segreto invoglie, come il suddetto, il dichiarante nell’imbarazzo dei riguardi, della seduzione, e fors’anco della violenza dei prepotenti. Noi pertanto per unico scopo della presente esterniamo al Re Carlo Alberto i più vivi ringraziamenti, mentre speriamo che il Governo Lombardo avrà desistilo a quest'ora dall’impreso divisamento che avrebbegli pollilo procurare r indignazione di tanto Re. Noi grati ad esso ed a quanti alili prodi da tutte parti d’Italia concorsero a sostenere la causa nostra, e comune, cooperando pure con tulle le forze nostre, formiamo una sola famiglia. Ma perchè la guerra ferve ora nel nostro suolo, quantunque in causa di comune opinione, dobbiamo noi sentire la gratitudine verso lor tulli che tranquilli nei loro stati vennero qui ad esporre le loro vite per noi. A noi tocca dunque pensar seriamente a renderli meno compromessi, a salvare noi stessi. Ci tocca dunque chieder loro, se in confronto della conosciuta potenza nemica, si riconoscan essi in complessività di forze per quanto oc-cor prevalenti, non a far fronte soltanto, ma a respingerra alacremente, onde cessi la sua fatale presenza dalle orribili stragi desolatrici, e dalle barbarie inaudite. Se questi, e per essi il Re Carlo Alberto, anche in riflesso alla perplessità delle forze Napoletane, dichiarerà solida la sua posizione, e dissentirà che noi assumiamo trattati per esteri sussidj, allora noi dovremo fiduciai'e ed attendere tulio da lui, senza rimorsi pe’suoi sacrilicj, che però ci dorrebbero sempre. Ma se diversamente opinasse, qual più propizio momento, e circostanza più importante di sentire dalla Francia, se le intenzioni sue sieno conformi a quanto ci venne comunicato? Spiegale viste di non volerci togliere il lucrilo e la gloria della nostra rigenerazione ; espressa rinuncia ad idee di cont/uislaj dichiarato unico scopo di proteggere le nazioni oppresse; deciso disinteresse s scevro da mire egoistiche3 ed usurpatrici nelle vittorie cui avrà contribuitoJ