222 la volontà nazionale regolarmente interrogata vorrà ch’io «in. Se la volontà nazionale mi vorrà congiunto al Piemonte e ietto a forma costituzionale, io sarò fedele quant'altri mai al mio paese, e quindi alle forme politiche dalla sua maggioranza preferite. Ma fino a che la volontà nazionale non sia regolarmente inteirogata, io mi crederò in obbligo di alzar la mia debole voce per ottener che lo sia. E quando pure la mia fianca lealla dovesse venir interpretata sinistramente, mi resterà il conforto della mia coscienza, lo spero inoltre che voi, illustre amico, mi conserverete egualmente la vostra preziosa benevolenza. Vicenza 21 maggio 1848. VALENTINO PASINI. ore 2 pomerid. A conferma delle fauste notizie che abbiamo pubblicale col bulletlino di jeri, a noi pervenute dal nostro inviato presso S. M. il Re Carlo Alberto, riportiamo T altro bulletlino spedito mediante staffetta dall’ onorevole signor Marco Minghelli, incaricalo Pontificio presso S. M. il Re Carlo Alberto, all’ Eminentissimo legato di Rologna. Palleggio 30 al 31 maggio} un’ora dopo la mezzanotte. Il Re ha fatto marciare le truppe verso Goito, dubitando di un attacco. Si è recato esso medesimo colà, ma fino sul tardi non apparendo il nemico, se ne tornava verso Volta, quando ha udito tuonare il cannone. Allora ha rivolto il cavallo, e al gran galoppo in poco d’ora si è trovato a Goito, dove i nemici cominciarono ad attaccarci. Sembra che avessero riunito tulle le loro forze. Avevano quasi trentamila uomini e cento pezzi di cannone; noi ne avevamo dieciottomila c quarantasei cannoni. Il fuoco incominciò alle tre e un quarto pomeridiane. Non si può descrivere con quanta vivacità e accanimento si sia combattuto. Dapprima i nostri si avanzarono; poi dalla prepotente forza furono scossi ; ma tosto rianimali dal Re , sono tornati all’ attacco , ed alle ore selle pomeridiane abbiamo avuto piena vittoria. Le perdite nostre sono un po’gravi; gravissime quelle del nemico, che si e ritirato in fuga a Mantova. Lo inseguirono i nostri Reggimenti di Cavalleria. 11 Duca di Savoia fu ferito leggermente in una coscia. II Re si trovò sempre nel più forte della mischia , e una palla di cannone caduta innanzi al suo cavallo lo coperse di fango. Fu mirabile la sua intrepidezza. Al momento che la vittoria era decisa in favor nostro è giunto un corriere a briglia sciolta, il quale portava la notizia della resa di Peschiera. Allora l’entusiasmo dell’armata fu al colmo. Non si saprebbe dire con parole la commozione che ha compreso tutti. Le grida Viva il Re,> Piva l’Italia s’inalzarono ovunque. 11 Re, dopo avere percorso tutto ¡1 campo di battaglia, e confortati i feriti, è tornato a Valleggio. La gi°r'