-=3» 57 ■*£> controversia sulla storia veneziana essendo quello della cosi detta usurpazione degli ottimali. Di grandissima importanza pei Veneziani era conservare la supremazia sull’ Adriatico, perchè dalla sicurezza c podestà del medesimo dipendeva, per la massima parte, la signoria del commercio dell’Italia superiore e tutto quello di Lamagna. Imponevano gabelle agli Stati confinanti, che volevano partecipare a questo commercio ; combattevano coloro clic per la loro posizione potevano muovere gelosia. Cosi in quest’ epoca, sotto al ducalo di Lorenzo Tiepolo, si combatterono e si vinsero i Bolognesi. Si accetti* la dedizione di Cervia. Sotto al ducato di Jacopo Contarmi, si vinsero gli Anconetani ; s’acquistarono Almissa in Dalmazia e Montona in Istria; si domava Capodistria. Nel ducato di Giovanni Dandolo, si combattevano i Triestini ed il patriarca d’Aquileja. Ma a più gravi avvenimenti dobbiamo arrestarci scrivendo del ducato di Pietro Gradenigo. Sebbene non avesse più quell’ intero dominio dei mari che la perdila di Costantinopoli le aveva rapito, Venezia era ancora potentissima; e nulla possedendo ancora sul continente italiano, poteva apprestare armate poderose, e tali da recar sorpresa a’ nostri giorni. Le guerre co’Genovesi furon guerre marittime; quelle cogli Slavi, gl’ Istriani, i patriarchi di Aquileja, gli Anconetani, i Bolognesi, i Padovani, i Trivigiani, tranne quella del castello di amore, furono guerre marittime per causa di commerci. I commerci erano vastissimi, e non caddero per la perdita di Costantinopoli; la ricchezza pubblica attestano i monumenti pubblici che andavano a mano innalzandosi, il fiorire delle arti belle, come delle arti utili. Durava ancora 1’ ordinamento della aristocrazia elettiva ; ma il popolo, non interamente escluso dal maggior consiglio, si contentava esercitare il suo diritto di approvare il doge. Le elezioni annue del maggior consiglio, per lo più cadevano sulle persone stesse, c prevalevano i nobili siccome quelli eh’ erano i più ricchi e potenti. Nè il popolo se ne lamentava ; il popolo che vedeva retta, inflessibile la giustizia esercitarsi ugualmente sui primi, come sugli ultimi cittadini. Il popolo vol. i. 8