246 2 Giugno. Dal suo quarticr generale di Lodi, nel giorno 51 marzo passalo, il magnanimo Re Carlo Alberto dirigeva agli Italiani della Lombardia e delia Venezia le generose parole che seguono : . ...» le mie armi, abbreviando la lolla, ricondurranno ira voi » quella sicurezza che vi permetterà d’attendere, con animo sereno c » tranquillo, a riordinare il vostro interno reggimento : il voto della na-» zione potrà esprimersi veracemente e liberamente. E per rassicurare i Vendi, nei quali il progresso dell’austriaca invasione spargeva colla barbarie la mala fede, il giorno 23 maggio successivo, da Sommacampagna, scriveva loro : ^ .... » Noi abbiamo mosso le nostre armi per faj^..si¿ora.l‘i;idipm* -» (lenza italiana. Iddio ha benedetto fìnòra"Tà santa impresa; ma a cora-» pierla si ricercano fiducia e costante fermezza in tulli quelli che vi » prendono parte. Quanto è irremovibile la Nostra intenzione di spingere » l’impresa al fine che abbiamo altamente dichiaralo nell’assumerla, al-» trettanto viva è la fiducia che Voi sarete per secondare le Nostre mire » ed i Nostri sforzi. Così quelle, come questi non hanno altro scopo che » l’intiera liberazione della comune patria dal giogo straniero. » Questo è il voto di tutta Italia, questa la necessità dei tempi, » questo il supremo dovere che abbiamo risoluto di compiere. » La vostra fiducia risponda dunque ia mia, e la causa per cui com-» battiamo non fallirà a compiuta vittoria. » Adunque la saggia mente del Re liberatore non trova possibile, nè può riconoscere l’espressione d’un voto vero c libero dei Lombardi e dei Veneti che a vittoria compiuta. Egli non ci domanda che fiducia e fermezza, e noi, deludendone i voli, vorremo sfrondarne anticipatamente l’alloro, offuscarne la pura gloria a cui aspira con tanti diritti? Cittadini ! atto di mala fede non sia per carità Saggio di libertà conquistata ! A villoria compiuta VAssemblea nazionale Lombardo-Veneta riordinerà con volo libero e vero il suo reggimento. Qualunque alto che a tali sacre parole, direttamente od indirettamente, si sia opposto o s’abbia da opporre, non è soltanto inconsulto, è nullo. Una rivoluzione attendevano da noi tutti i popoli amici, più d’ una i nimici. Nell’antico Caffè della Nave, dal proprietario gentilmente offerto e aperto per ciò, v’ha un registro con quella impresa. Per tre dì dal mezzo giorno alle quattro, qualunque cittadino può apporvi il suo nome. Esso raccoglierà le firme, speriamo, d’una tal maggioranza che rinfranchi le probe intenzioni di chi ci governa. GIUSEPPE GII RI ATI - GIUSEPPE COMELLO — FEDERICO LìON -GIUSEPPE CAMPLOF — ALVISE MOCEN1GO Comune della Civica — CARLO RARZ1L Al — CARLO GUALANDRA — LUIGI ROSI — LUIGI VY1EL — GK* BATTISTA PONTI Maggiore — LUIGI ALVISI.