475 animo; ma crederci e desidererei che fosse accresciuto quello che manca in parte, perchè le circostanze non io hanno permesso ; quello che richiede la perfetta regolarità del servizio. Ad ogni modo, o signori, io credo che Venezia potrà fare una difesa valida e generosa; ma io credo appunto clic questa difesa acquisterà molto, quando tutto il paese conoscerà le sue forze, e cesseranno quelle disparità di opinioni, che pur sussistono, e quelle disparità di partiti, che influiscono sulla difesa del paese, e sulla difesa materiale deirannata. lo credo adunque clic nel rispetto della guerra, quando i parliti saranno calmi, quando risoluzioni definitive sulla nostra esistenza politica saranno prese, allora, io non dubito più che tulli saranno perfettamente concordi a rassegnarsi, perchè sapranno che nell’ unità, che nella nostra reciproca buona intelligenza sla 1’ unica nostra forza. Io dico che par rispetto alla guerra è assolutamente necessario prendere un partito per convalidare le nostre forze, e che sia il più utile. Per rispetto alle finanze, mi pare clic sia stato detto abbastanza col rapporto che vi ha fatto Io stesso ministro delle finanze. Noi abbiamo uno slato di finanze assai precario : abbiamo bensì la fortuna di avere un paese che ha fatto sforzi grandi, sforzi generosi ; ma questi sforzi, se saranno continui, dovranno necessariamente attenuarsi, perchè si attenuano le forze. Occorre dunque prendere subito, anche perciò, un parlilo; perchè, prendendo oggi un partito, avrete cangiata la vostra condizione finanziaria, avrete dati i mezzi a voi stessi di misurare e stabilire 111 qual modo dovremo condurci per sostenerci ; a chi dovremo ricorrere per essere più positivamente assistiti, e per essere soccorsi da chi vorrà far causa comune con noi. E queste cose le dico rispetto alla guerra, ed alle finanze, ed alla nostra forma politica. Io non so in vero comprendere, come nello stato attuale in cui ci troviamo, di una essenza politica non bene determinata, non bene sicura, non ci giovi piuttosto avere una essenza politica determinala e sicura, qualunque ella sia. Già noi abbiamo veduto che le nostre relazioni col resto di tutta Italia sono di simpatia; ma sono di quella simpatia che è naturale e comune a tutti i popoli d’Italia, che trattano la causa dell’ indipendenza. Noi, malgrado queste simpatie, non siamo stati riconosciuti in Italia che dal re Carlo Alberto. Fuori d'Italia, siamo stati riconosciuti dalla Svizzera; l’importanza della quale ricognizione venne affievolita dalla circostanza politica di neutralità assoluta in cui ella si trova. Fuori d’ Europa, da nessuna altra potenza fuorché dagli Stati Uniti d’America. Sento a parlare di grandi simpatie, che abbiamo destale, perchè il nostro stato, la nostra generosità, il nostro proponimento di volerci liberare dallo straniero, deve necessariamente destare in tulli gli animi buoni le simpatie; ma ci vuole più che un partito; ci vogliono prove, prove efficaci, prove materiali delle conseguenze di queste simpatie. Si è detto anche a questa tribuna, del desiderio grande stalo esternato di chiamare, e dì avere soccorsi dalla Francia; ci è stato detto come fosse accolta questa proposizione. Bla io, uomo materiale, non saprei dire, in vero, come questi soccorsi potessero venire materialmente in aiuto di Venezia, quando non