439 si può corla e grossa la guerra ; ma per questo inestimabile e incomparabile fine , dimmi , non occorre forse 1111 centro e unità di azione, non occorrono mezzi bastanti ai molteplici e grandi bisogni ? E quale più pronta e migliore difesa può darsi di quella che sarebbe frutto dell’ immediata unione ? Si danno alleali tanto devoti ed utili ad una impresa qualunque, quanto colóro stessi che assumono l’impresa per proprio ed indiviso vantaggio ? Seguendo anzi questo lampo, io vedo da lungi una ragione che basterebbe anche sola a smuovere i più peritosi. Come credi che sia dai nemici considerata Venezia in pendenza di questa decisione ? Checché possa dirsi all’ appoggio di classici autori, qualche ordine del giorno diede ai Veneli il grazioso epiteto di ribelli, come tali incapaci dei diritti di guerra. Che poi sarebbe , ove , contro ogni umana previsione e per forze che l’Austria non può da sola fornire, Venezia fosse fatalmente ripresa? Se facesse ormai parte del forte regno settentrionale, questo da sé (0 forse anche con qualche sussidio straniero ) avrebbe nella moderna teoria del fatto compiuto un legittimo titolo di ripeterla c cambiarla, ove occorresse, con qualche parte occupata dell’Austriaco Impero. In caso diverso (il sol pensarvi fa fremere ) questo legittimo titolo a noi mancherebbe. Urgel pretesanIin Turni, e noi stiamo disputándose sia da farsi oggi quel che dovrebbesi fare domani e che tosto fatto, può cotanto giovare alla comune difesa ? Deh ! Lettor mio , se non la mia parola , ti scuota l'amor di patria e dell’Italica indipendenza! ASSEMBLEA PROVINCIALE NELLE SALE DEL PALAZZO DUCALE IN VENEZIA. Questa mattina, alle ore 9 antim., s’inaugurò l’Assemblea, convocata dal Governo provvisorio della Repubblica veneta, con una sacra funzione nella basilica di S. Marco, alla quale intervennero il Governo ed i deputati. Dopo la messa ed un breve discorso di Sua Eminenza il Cardinale Patriarca, fu data la benedizione e si cantò il Veni Creator Spiritus. In appresso, i deputati passarono nella sala dello scrutinio alla nomina del presidente provvisorio nella persona del più vecchio d’età, che risultò essere il deputato monsignor Piantoli, abate mitrato di S. Maria della Misericordia. I due deputati più giovani, Dataico Medili e D. Vincenzo Scarpa, furono nominati a segretarii provvisori. Alle ore una poni., l’Assemblea fu radunata pubblicamente nella sala del Maggior Consiglio. All’appello risposero -128 deputati. Quindi si passò alla nomina delle due Commissioni, che, secondo il decreto di convocazione, doveano verificare i poteri. La nomina fu fatta per estrazione a sorte, e risultò dei signori Dolfin Boldù Girolamo, Ferrari Bravo Gio- T. 3 Luglio. Gazzetta) Poscritto. ore A pomerid.