389 tro la forte Austria; un volgo inerme contro una potenza di primo grado che arma in piedi di pace 360,000 uomini e 750,000 in guerra, oltre l’innumerevole landwehr e 1’ eccellente cavalleria ungherese e 6200 pezzi da campagna e da batteria, 1570 obici, 2300 mortai, 2700 altri pezzi, e un corpo d’ artillzieri pei razzi, e 20,000 cavalli a servizio deli’ artiglieria; insorgere quando appunto 1’ Austria concentrava in Italia tante forze per reprimere la sorgente libertà, sarebbesi detto un delirante, un temerario; i giornali senza più dichiaravano turcimanno dell’Austria chi mettesse in campo quest’ idea. Così stavano le cose all’aprire del 18 marzo: al chiudersi di marzo più non v’ è dominazione austriaca in Italia. Che mi parlate di Parigi, di Varsavia ? In Varsavia un esercito polacco bell’ e ordinato ritorcevasi contro le guarnigioni russe, e le scannava : in Parigi i cittadini, vivi ed abituati alle vittorie popolari, aveano a fare con 6000 guardie ; che del resto 1’ esercito rimase inattivo sulle prime, poi o si lasciò disarmare, o parteggiò coi sollevati. A Milano fu miracolo della prodezza, non tanto il vincere, quanto I’ osare. La prima mischia avvenne al palazzo di Governo, dove alla lolla che seguiva il Podestà i soldati di guardia opposero baionette e fuoco. E la folla si avventa su loro ; tre ne uccide, sul ventre degli altri cammina ad occupare il palazzo. Vi stavano radunati i membri della congregazione centrale, e le loro carrozze e le guardiole delle sentinelle sono i rudimenti delle prime barricate. 11 popolo di Milano non aveva \ ¡sto mai barricate; ma le comprese a primo lancio; e per tutta l’area abitala di 9400 pertiche quadrate, le eresse. Spettacolo insieme e studio bizzarro di costumi ! Ne’ quartieri ricchi vi si adoprarono carrozze, mobili di valore, eleganti sofà, letti, specchiere : ne’ quartieri .trafficanti, botti, telai, pompe, casse d’imballaggio ; ne’ poveri, il misero grabato, la stia, il deschelto, l’incudine, il pancone ; fuor delie chiese sono panche e sedie, son pulpiti e confessionali ; presso al seminario pagliericci e materasse che i chierici stessi ammonticchiarono; presso alle scuole i panchi e le cattedre; presso ai teatri, macchine, troni, corone, finzioni di boschi e di giganti; all’uffizio del bollo e solto agli archivii, bastioni di carta marchiata di bollette, di documenti; dov’erano piante, son a terra traverso gli sbocchi; qua vedreste modelli di statue in plastica e avanzi di catafalchi mortuari! ; costà la forca, la gogna, e il restante arredo del boia ; tutto poi guarnito di fascine, di concio, di ciottoli, di gelosie, di usci, soprattutto dei lastroni di granito che fanno sì comode rotaie alla nostra città. In-somma le une esprimono 1’ ansietà uniforme d’ un popolo ^ ove tutte le condizioni concorrono all’ impresa ; le altre la fusione d’ ogni classe in concordia, quale apparirà nella futura repubblica. Ora non sono che spettacolo curioso; ma immaginatevi quelle barricale erette da uomini, donne, fanciulli, preli, gaudiosi di spogliar le case Per opporre altrettanti argini contro al torrente forestiero ; erette sotto un fuoco incessante; creile man mano da due tese di terreno erano guadagnate sopra il nemico ; eppur così robuste, che una sostenne 80 cannonate, e ancora è in piedi, quasi a schernire il castello che smantellato le sta di fronte. Ma nel castello si rintanavano soldati venali; sulle bar-