305 mostrò potere in lui la dignità meglio di ogni altra considerazione, volendo che l’unirsi a Carlo Alberto non sia darsi, nè un precipizio della paura, ma si un discorso della mente di uomini forti che al bene della patria comune sagriiicano l’orgoglio particolare. I Veneziani quando si uniranno a Carlo Alberto potranno baciarlo in volto come si costuma tra fratelli e fra pari; i Lombardi dovranno baciargli la mano; — e il generoso popolo lombardo che combatteva le cinque giornate pare a me che non dovesse essere condotto a baciare le mani a nessuno. Col secondo partito davano esempio di virtù, il quale per non essere nuovo, non è però meno splendido, e degno di eterna lode. Ricordano con orgoglio gli annali Veneziani come Lionardo Loredano doge per liberare Padova dallo assedio delle armi tedesche e dallo Imperatore Massimiliano proponesse in Senato che dugento gentiluomini della veneziana gioventù, tra i quali due suoi iigliuoli dilettissimi, andassero a chiudersi nella città assediata, e finché anima loro bastasse, la difendessero. E i gentiluomini andarono, difesero, c vinsero a Padova, appunto come con inestimabile dolcezza di quanti serbano viscere italiane oggi andarono, difesero e vinsero a Vicenza. « li Giugno. Al COVIMI) PRlIfflSORIO DELLA REPUBBLICA META Io dichiaro che amo sinceramente la Repubblica. Ma ho una coscienza, e penso che tanto dell’ eleggere che farò qualcheduno per essere deputato al gran consiglio, quanto di quello che farò se sarò eletto deputato io stesso, dovrò render conto a Dio, che in cielo mi guarderanno la Madonna e S. Marco, in terra Pio IX e V Italia. L’affare è serio. Non si tratta di una risoluzione che duri un momento, si tratta di risolvere sulla sorte di Venezia per sempre. Si tratta di sapere la sorte del povero. Devo pregare la Madonna, quella Gran Madre dei Veneziani, San Marco, che intercedano da Dio buoni consigli. E se vengono da Dio, saranno veramente buoni e saranno aggraditi da Pio IX e dalPItalia. Viva la Madonna! — Viva S. Marco! — Viva Pio IX! — Viva l’Italia ! Viva il Popolo Sovraro! Tutti siamo popolo sovrano, i poveri come i ricchi, i sapienti come gli ignoranti. Noi poveri, e che non siamo sapienti, vogliamo essere illuminali per saper giudicare della nostra sorte. Noi, popolo, abbiamo il cuor caldo, ma abbiamo anche buon senso. E intendiamo la verità. Si inganna chi crede approfittare del nostro cuor caldo per far che perdiamo il buon SCUSO. Qui si tratta di sapere se la repubblica possa sussistere quando sia composta della sola Venezia. Si tratta di sapere se la repubblica, ridotta alla sola Venezia, ci darà da vivere col frutto delle nostre onorate fatiche. T. IL 20