411 e eredesi in obbligo di dover comunicare alcune sue idee riferibili al proclamato Repubblicano Governo. La lotta Europea in oggi altro non è che la lotta di principii : l’assolutismo dei re, raddolcito col nome di legittimità; la costituzione che al Governo regio unisce una nazionale rappresentanza dal pubblico voto eletta onde tutelare l’interesse dei popoli. La maggior parte dei governati non è ancora matura per un reggimento democratico: sventura gravissima! Una repubblica democratica ha più lunga la vita (pianto meno \i sono ricchi, quanto più sono divise le proprietà (Filangeri). Noi atterrammo un governo avaro e sanguinario che per rendere gigante il suo assolutismo blandiva la ricchezza e tollerava continue private ingiustizie, perchè il numero aumentasse de’bisognosi tenuti schiavi dall’oppressione. Classificare i sudditi con titoli di nobiltà e concessioni di onorificenze fu sempre il talismano del potere dispotico. Studiate le cause concorse alla caduta dei re assoluti, dobbiam convincerci che furono la stampa, l’insegnamento, e più tardi le strade ferrale. Le prime facilitarono la diffusione delle idee liberali, facendo ragionare anche gli ultimi popolani : l’altra avvicinò le nazioni e raffreddò d’assai V odio municipale eccitato e mantenuto da un continuo politico raggiro de’singoli regnanti. A merito di que’sommi filosofi clic la lor quiete compromisero per l’onorevole scopo di togliere dalla schiavitù milioni di uomini, ottenemmo la tolleranza dei culti, cadette il feudalismo, miglioraronsi le leggi: tutte concessioni sforzate; ma che pur si dovettero accordare. I troni s’avvidero allora come tali istruzioni ai popoli discapitavano la loro onnipotenza, quindi una voce generale li unì per emanar severissime leggi contro la stampa. — Le censure dalle sovranità attivate^ condannando le opere più utili a non vedere la luce, disanimarono gli scrittori: le catene de^ governati maggiormente si strinsero. Leggi così barbare menomarono, ma non distrussero quella classe d’uomini che pur voleasi annientare. — Negli anni primi dello scorso secolo natura die* vita al più conscguente tra i filosofi. — Rousseau fece convinto il mondo intiero ch'egli era nato per rigenerare molte nazioni; in un angolo dell’Europa pubblicò l’opera la più lodevole, la più utile, la più convincente, il Contratto sociale. — Quel genio lu segno ad ili-gratitudine e persecuzioni: non ebbe più quiete; tapino dovette emigrare da ogni luogo anche dopo promessagli la ospitalità: perfino la ingrata sua patria ripulsollo. — Ovunque accompagnavalo miseria, benché gli scritti suoi abbiano immensamente arricchiti i tipografi di quel tempo. L’altare allora unificato col trono, per mano del carnefice facea in Roma ed anche altrove abbruciare le opere di quel sommo e pronunziava contro di esso anatema tremendo. Per niente valsero tante persecuzioni: a migliaia gli esemplari venivano per ogni dove introdotti dalla speculazione libraria, dalle continue domande degli ammiratori di quell’incomparabile sapiente. Era necessaria una prima scossa e questa fu data dalla Francia la P*ù atta ad una grande riforma, ad una generale rivoluzione. — Il re di