409 sorti. E là sulle lagune, ove già un eletto battaglione lombardo rappresenta onoratamente le nostre promesse; è là elle il nemico tenta il supremo sforzo per disgregare l'unità italiana. Se, disgregali, noi fossimo costretti ad acceltare una pace disonorata, incerta ed insidiosa, noi non saremmo liberi veramente; e i dolori della indivisibile Venezia sarebbero per noi una vergogna continua, un rimorso tormentatore ! Lombardi! Già lo dicemmo a noi stessi ed all’Europa, ch’ove sono mura di città italiane, ivi sono le nostre mura. Ripetiamolo ancora. In Venezia è ora il cuore di Milano, il cuore di Lombardia, il cuore di Italia ! E alle speranze e alle minacce del nemico rispondiamo animosi coi fatti. E coi fatti rispose il vostro Governo, o Lombardi, il giorno in cui all’Austria, che offriva di riconoscere la indipendenza di Lombardia, rispose non essere la guerra che combattiamo guerra lombarda, ma guerra italiana. Coi fatti vorrebbe ora rispondere levando, armando, spingendo ai confini un nuovo esercito, il quale, aggiunto a quello che già si sta formando ed al glorioso esercito piemontese (che dovette finora sostenere il principale sforzo della guerra), assicuri la patria nostra perfino dai capricci della fortuna e dagli estremi e disperati impeli del nemico. Antica gloria deJ padri nostri è quella di forzare il destino e di mostrare che la virtù perdurante e provvidente guida la fortuna. Sessantamila Lombardi al Mincio, treccntomila nostre guardie nazionali che presidiino dietro le invincibili barricale le nostre città e i nostri borghi che sieno preste ad accorrere alla riscossa, che custodiscano le gole delle valli e le velte dei monti : le nostre campane , preste a sonare a stormo e ad intimare la morte o a noi od ai nemici : le nostre donne, di cui per tutto il mondo è celebrata la magnanima pietà, ordinate in confortai rici, in amministralrici, in infermiere dei soldati della patria : la Lombardia, in una parola, diventata un campo fortificato di guerra, e recinto tutto intorno dalie nuove schiere di Piemonte, dì Toscana, di Roma e dei Napoletani fedeli alla bandiera d’Italia, ecco la risposta che il vostro Governo vorrebbe fare al rinnovato insulto, alla rinvigorita baldanza dei barbaro. E quel che il Governo vorrebbe, voi lo volete, o Lombardi; e con generose parole già ne avete espresso il generoso voto; e quanto voi lo volete, tanto la necessità lo comanda. I sacrificii che il Gov erno vi chiede, non sono la metà dei sacrificii che il nemico vittorioso v’imporrebbe : offrendo a tempo sull’altare della patria le vite e gli averi, voi salvate le vite, salvate gli averi, e conquistate la gloria e la libertà. Esitando , rischiate perdere tutto disonoratamente, per sempre; oppure lasciate che una guerra lenta, ingloriosa, pericolosa, vi consumi a poco a poco, vi dissangui, vi rompa T energia e la fede. In questo grave momento, il vostro Governo, invocando e pregando pace e concordia cittadina, sente il bisogno di chiamarsi d’intorno tutte le forze del paese e di chiedere il concorso, il consiglio, l'aiuto di tutti » buoni cittadini. 11 sentimento della necessità accenderà negli animi di tutti un nuovo vigore, e mostrerà la vanità di certi dissentimenti, che