460 Nelle spese straordinarie meritano nota speciale le sovvenzioni che per la somma di L. 4,439,591:— vennero accordate alle casse ed ai Gomitati di terraferma ed a quello di Chioggia per abilitarli tanto a provvedimenti di difesa, quanto ad esigenze di altro genere per le quali mancavano di fondi. Alla cassa di Padova accordate ne vennero due di queste sovvenzioni, l’una di L. 370,000 per risarcirla dell’asporto di ogni somma fatto dal militare austriaco prima di ritirarsi, l’altra di L. 550,000 a quel Comitato, sicché come osservavasi da principio, la provincia di Padova riebbe più di quanto aveva versato nella centrale per conto della rata prediale. E sebbene le sovvenzioni ai Comitati di terraferma avessero principalmente in mira alcune spese, che dessi sostenevano per la guerra, altre e ben maggiori se ne dovettero sostenere a questa parte. I fondi assegnati alla Marina ed alla Cassa di guerra, le paghe dei militari alleali e segnatamente delle divisioni Durando, Ferrari, di corpi franchi di pontificii, con altre spese partieolarizzate nella dimostrazione, sommano L. 6,855,565. Nè può preterirsi, che nella cifra sono comprese anche le spese di approvvigionamento, avendosi fino dal 46 maggio attuata una fornitura appunto pel mantenimento delle truppe combattenti in terraferma collo scopo di sottrarre le provincie da moleste requisizioni od almeno di menomarne il bisogno. Figurano tra le spese straordinarie una sovvenzione di L. 400,000 al Monte di Pietà di Venezia per mantenere il credito della sua Cassa di risparmio, bastevole non essendo la garanzia che ne aveva assunto il Comune per impedire che i varii depositanti si affrettassero di ritirare i loro capitali. Un fondo di L. 100,000 si dovette pur assegnare alla Guardia civica per sostenere varii*dispendii, che le erano indispensabili, sebbene gratuito sia il servigio, che vi prestano i cittadini. Altri titoli di spesa paiono veramente giustificati dalla loro stessa indicazione, siccome propri delle circostanze ed inevitabili; si farà solo osservare, che minacciata Venezia d’un blocco, ora limitato al suo confine terrestre, era urgente che il Governo pensasse anche al suo approvvigionamento, e fu per questo, che si fecero degli acquisti di grani, ora anche deposti in questi magazzini, a disposizione dell’ apposita Commissione annonaria istituitasi fino dal maggio decorso, e composta da zelantissimi nostri concittadini. Il complesso del rendiconto dimostra che nel trimestre entrarono nelle Casse di Venezia ....... L. 45,555,584:50 e ne sortirono.............L. 12,422,255:50 sicché al 25 giugno rimaneva....... . L. 4,453,528:80 tra denaro, Note di banco e cambiali, somma questa colla quale si dovette far fronte ai bisogni degli ultimi giorni di quel mese. Venezia circoscritta alle sue lagune e nello stato in cui trovasi attualmente , colle comunicazioni interrotte colla terraferma , non permette che la Finanza possa contare su di un reddito ordinario maggiore di mensuali L. 490,000; le spese, anche senza parlare di quelle dell’amministrazione civile che pur superano e di molto quella somma , ascendono ad oltre due milioni e mezzo mensili per la guerra e per la marina, nè