405 non può nè infirmare nè indebolire la scelta dei deputati che si fosse fatta, e molto meno la decisione loro, perchè il Governo, dichiarando so-lennente che tutti, senza distinzione, gli abitanti maschi della provincia, purché arrivati agli anni 21, avrebbero concorso a quest’atto ; poi dirigendosi ai parrochi perchè invitassero il popolo e lo istruissero dell’ allo importante di cui si trattava, il Governo, dicesi, non poteva certamente fare di più. Ciò non è inutile di ricordare ai Veneziani, dappoiché, nel mentre non dovrebbesi udire a pronunciare che una sola parola : rispetto alla deliberazione deli'Assemblea, perchè rappresentante il popolo sovrano, taluno invece ripete e scrive esservi uopo che presentino schede anche quelli che hanno trascurato di presentarle, perchè altrimenti l’Assemblea non esprime il suffragio di lutti. E costoro si spingono tanto innanzi colla propria logica, che vorrebbero chiamare persino responsabile il Governo di questa (pretesa) mancanza. E ciò venne scritto in un foglietto destinalo per il popolo, e preparato ad istruirnelo. Non si può non deplorare un modo così poco plausibile di riuscir popolare. Meglio assai valeva che si fosse insegnato al popolo che, quando s’invitano tutti i cittadini ad un’elezione, o ad una pubblica decisione, chi non interviene intendesi abbiasi rinunziato, e voglia uniformarsi al giudizio altrui ; meglio valeva insegnare che, pochi o molti che sieno quelli, che non vi hanno preso parte, non possono mai per questo reclamare di essere riabilitati, e molto meno impugnare le nominate deputazioni; meglio valeva far conoscere che la decisione di una Assemblea non ammette appellazioni ad altra autorità^ nè manifestazioni opposte, perchè il popolo si mostrerebbe in una perfetta contraddizione con sè stesso, si appaleserebbe indegno della libertà, col disconoscere il modo più legale, con cui la volontà comune si fa manifesta. Ma noi ci ripromettiamo dal popolo veneziano senno bastante per assumere quel contegno, anche in tale circostanza, di cui ha date non indubbie prove sin qui. Soltanto abbiamo spese queste parole perchè le arti e gl’inganni, che si adoperano per inquietare il popolo, sono molti, e partono come da agenti appositi del nemico, così pure da cittadini di buona fede, ma di sì corta veduta, che se pur veggono la buona causa, non sanno però vedere la strada destinata a raggiungerla. Vogliono il fine trascurando di occuparsi dell’opportunità del mezzo. 29 Giugno. IL GOVERNO PROVVISORIO DELLA REPUBBLICA VENETA Considerato il desiderio di molti Cittadini di avere anche nelle monete una durevole memoria della nostra rigenerazione, Decreta : Nella Zecca nazionale si corneranno dei pezzi d'argento