338 47 Giugno. (dalla Gazzetta) La guerra è un arie; e nella mosse strategiche, nei colpi che si danno al nemico, quantunque si procuri di guadagnar sempre terreno su di lui, si ha in mira piuttosto lo scopo finale, che non le vittorie parziali. Perciò il ritirarsi non è sempre perdere, se meglio è ritirarsi per raccogliere le proprie forze e dare un colpo decisivo, anziché lasciarsi vincere alla spicciolata. Questo fece che Piadelzky, sebbene gli stesse a cuore conservare la Lombardia e non la lasciasse che a malincuore, si ritrasse nel quadrilatero delle fortezze, donde il valoroso esercito piemontese va poco a poco snidando le sue forze. Quel Generale, senza curare le perdite parziali, portò testé tutto il suo sforzo contro Vicenza, che dovette cedere al numero. Padova avrebbe dovuto correre la stessa sorte più presto, per il lungo circuito che bisognava difendere con forze insufficienti, senza che, d’ altra parte, il tenerla fosse della stessa importanza. Per non perdere inutilmente i materiali di guerra, preziosissimi nelle attuali strettezze, e le forze ivi raccolte, si credette più opportuno di concentrare queste su Venezia, donde esse potranno ripigliare 1’ offensiva con maggiore vantaggio. Alle volto, il cedere a tempo in un luogo per rendersi forti in un altro, può decidere della vittoria. Così, di attaccati cbe si era, sì può divenire gli assalitori; e chi assalisce ha sempre il vantaggio. Meglio se si fosse stati a tempo di ritrarre anche le forze di Treviso e riunirle tutte in un punto. Nella guerra, come la nostra, due modi vi sono : o di concentrare le forze per agire con prontezza e battere il nemico in corpi grossi, oppure fargli una guerra minuta e continua da per tutto, una guerra di tutto il popolo contro 1’ esercito. Se le due qualità di guerra concorrono a vicenda, la vittoria è vicina; poiché truppe molestate da ogni parte dagli abitanti, attaccate alla spicciolata e senza posa, non presenterebbero gl ande resistenza ad altre truppe, che piombassero fresche su di loro. Adesso, che le popolazioni, irritate dai saccheggi dei nemici, provano la dura lezione che ad educarle a libertà vi voleva, esse potrebbero con un simile modo di guerra giovare assai alle truppe italiane. Se si opera di concerto in tal guisa, le città, che si dovettero sgomberare dinanzi al nemico prevalente di forza, saranno presto riprese e per sempre. Ora lo sgombero, ordinato alle truppe che trovavansi in Padova, è ben lontano dall’ essere una capitolazione, e se non si dee punto accagionare il governo circa alle misure d’ ordine interno, che non ¡stava ad esso a disporre, non è giusto che si apponga taccia alcuna alla città di Padova, la quale non aveva punto rinunciato alla difesa, in cui si sarebbe messa con ardore, se avesse giov ato di farlo. Adesso è tempo che ognuno si conforti colla parola fraterna all’ opera concorde : clic tutti siano per ciascuno e ciascuno per tutti. È tempo clic si pensi sempre a quello che si ha da fare, non a ciò che si avrebbe dovuto fare. Tutta la nostra vita è nell’oggi e nel domani; l’ieri lo si deve lasciar da parte per ora,