427 un nuovo Arsenale in Genova; e questa marina sarà ingrandita; rintuzzato l'orgoglio Triestino, e questa bandiera sempre gloriosa sventolerà rispettata in lutti i mari; il commercio di varie contrade affluirà in questo porlo; i* le merci dell’Oriente precipuamente saranno diffuse sulle strade ferrate in tHlto il regno e nelle attigue nazioni : lungi dall’allontanarsi da queste lagune ¡1 patrizio ed il ricco, nuove case commerciali italiane e straniere verranno anzi ad accrescere la vita civile di questa monumentale città degna di sorti più liete. Milano sarebbe il centro od il cuore: Torino e Genova verrebbero a fare i sacrilicj maggiori rinunziando spontaneamente a primazie; ma per esse maggiore sarebbe la gloria della generosità, maggiore il vanto, che la storia registrerebbe, per aver potentemente contribuito all’indipendenza ed unità italiana. Questi pensieri dettali dal cuore vi consacra, quale suo testamento, uno che vi ama, o Veneziani, che vi riverisce altamente, che vi è riconoscente, e che vi vorrebbe vedere polenti e felici. Egli non ambisce di pubblicare il suo nome volendo che voi abbiate unicamente riguardo al candore dei pensieri; perchè amore od odio non prevenga od anticipi la maturità del giudizio e della sapienza richiesta in deliberazione di tanta importanza. Voi stendendo ora prontamente la mano alla grande famiglia farete tacere coloro che vi accusano di essere avversi all’unità italiana; voi saprete concorrervi tuttavia con dignità sostenendo una parte nobile, evitando il pericolo dell’indugio, c la mala voce che possiate tardi essere trascinati dalla prepotenza e dagl’infortuni, f vostri eletti dicansi ora inviati, non perchè disputino dell’attuale vostra forma che deve necessariamente cedere alla forma italiana, alla forma dei liberatori; ma perchè proclamino l’immediato stabilimento della costituzione nazionale, che avrà senza dubbio a darci ogni franchigia. Questa vostra spontanea deliberazione mostrerà all’Italia che voi non siete guidati da una gloria municipale, ma condotti dai veri interessi e nobili destini della patria. 4 Luglio. Vi sono taluni clic si chiamano enfaticamente Italiani, che gridano a più non posso: unione! unione! e poi quando trattasi la più gran questione vitale d’Italia, si mostrano coi fatti disuniti ed invasati dal Municipalismo. Unendoci colla Lombardia, col Piemonte, coi Ducati di Parma, Modena ecc. ecc. non è un cominciare l’edilizio per il quale ora si combatte? Si combatte forse per Milano, per Torino o per vedere l’Italia una ed indipendente ? Affé, che non so come taluni intendono 1’ unione. Unendoci oggi col Piemonte, colla Lombardia; domani con Toscana, Roma, INapoli, Sicilia, non prepariamo la Nazione Italiana? . . Via lo straniero, non soccorsi dalla Francia se prima non avremo esaurite tutte le nostre forze, altrimenti svressimo una gloria straniera e non nazionale. Unione Italiana e non grette gare Municipali. I Piemontesi, i Lombardi non sono dessi Italiani e nostri