290 sommo utile del popolo attivati li lavori dell’Arsenale, aumentata la sua marina di guerra, protetta la mercantile, sostenuti colle ricuperate loro rendile gl’istituti di Beneficenza a vantaggio dei 3G mila poveri che in essa si trovano, fiorente ne tornerebbe il commercio pel sempre miglioralo suo porto porgendo mezzi al perfezionamento delle due dighe^ e per le linee di strada ferrata che compite che fossero, la unirebbero da un lato a Genova, dall’altro a Como ed alla Svizzera, ed avrebbe la lusingante prospettiva peli’andamento attuale del gran commercio Europeo di poter ritornare l’emporeo del commercio del Levante, e dell’Indie. Un ultimo riflesso, o cittadini, deve certo decidere senza alcun dubbio l’opinione d’ogni individuo ragionevole, e far propendere per una immediata unione piuttosto che per un isolamento anche brevissimo. Se dal nuovo vasto Stato dell’alta Italia si venisse a trattati col nemico, ed è nolo che l’immortale PIO IX cerca d’interporsi, quale orrendo pericolo non vi sarebbe per una città affatto isolata, da tulli discorde, e per ciò forse anche invisa? Gli Stati piccioli e men forti furono sempre in simili occasioni sagrificali. Il pericolo è tale che fa raccapriccio il pensarvi. La prudenza adunque, o cittadini, insegna di calcolare i danni e le utilità da un lato, e dall’altro iusegna di sagrificare anche una idea prediletta, ma pur troppo dimostrata dannosa, al grande, al vero, all’ unico costante scopo di una durevole e fondala prosperità. UN VOSTRO CONCITTADINO. 9 Giugno. MINISTERO DELLA GUERRA. Se fu mai necessario che il soldato non abbandoni neppure per poche ore le sue file, è questo il tempo di farsene una legge assoluta, mentre il nemico ci sta a fronte su tutti i punti e in tanta prossimità , e l’abbiamo come a dire tra noi. Intollerabile è perciò l’abuso introdottosi nei volontarj di domandare ad ogni momento permessi per allontanarsi dai loro corpi , e non lodevole la facilità dei Comandanti nell’ aderire a tali richieste. Ora, a togliere siffatto inconveniente, dannoso al buon servigio ed alla causa che sosteniamo , si vieta ai Comandanti dei corpi di truppe di accordare permessi senza una dimostrata necessità, la quale cadrà altresì sotto la considerazione dei superiori che, per l’avviso 2 giugno corrente di questo Comando di piazza , devono munire del visto i relativi passaporti. Non si lascia in quest’ occasione di ricordare a tutti i militari, s[ nazionali che esteri, che qualunque di essi venga sorpreso nella città d> Venezia senza regolare permesso , sarà immediatamente arrestato e tradotto al suo corpo di brigata in brigata. Il Presidente del Comitato Centrale di Guerra Generale ARMANDI.