28 di Lipsio, «li Sclimit e dei più celebrati che sfoggiarono gran lumi politici sulla faccia del globo colle varie opere loro; è tempo di applicare Io studio indefesso a quell’ arma che deve colpire e distruggere il prepotente nemico comune della nostra unione Italiana : Affezionatevi a quel-l’istromento di morte, e sortendo dall’angolo dell’Italia che fu vostra culla, minacciando guerra, strazi e desolazioni, echeggino 1’ aure de’ vostri furibondi gridi e delle esclamazioni di viva l’Italia, evviva Pio IX, all’armi, all’ armi, all’armi ! ! ! Il Citladino EUGENIO GERIN. 3 Maggio. (dalla Gazzetta) 1/ tl.l.lOllJt «lei 1848. Alleluia ! È Dio risorto Coll’insegna del riscatto: Alleluia al nuovo patto, All’italica unità! Più la nebbia e l’aer morto Il ciel nostro non rabbuia: Suoni il libero alleluia Per le unanimi città. Del sepolcro tenebroso Schiusa è ancor l’ingorda gola, Ma non mente la parola Di chi a vita ci chiamò. — Dal letargo abbominoso Sorgi, ei disse, o popol mio; Sorgi in arme e segui Pio, Su’tuoi campi anch’io verrò.— Che fan là que’sgherri ignavi In vai d’Adige e d’Isonzo? Non dal ferro, non dal bronzo, La vittoria vien dal cor. Vuoti pur chi ci vuol schiavi D’armi e genti i regni suoi; Alleluia! è Dio con noi, La sua croce, il suo Pastor. E con noi la spada e il senno Dell’atteso Savoiardo, Che dall’italo stendardo Il suo scudo non partì. Con lui s’armano ad un cenno Dalle prode alla pendice Quanti in collo alla nutrice Apprendeano il patrio sì. Armi il Tebro e il sasso eterno, Armi echeggia l'Arno lieto, Armi il Tronto ed il Simeto, Armi e vincere o morir! Alleluia! Il vecchio scherno Più non è chi ridir possa : Quei d’un muro e d’iuia fossa Son congiunti in un desir. Oh concordia di valenti ! Oh promessa di fratelli ! Alleluia! è Dio con quelli Che in suo nome s’adunar. In pro’nostro avrem torrenti, Avrem folgori e procelle; Come a’giorni che Babelle, Menfi e Susa ruinar. Alleluia! Ha compimento Ogni parte del mistero; Segue l’impeto guerriero D’alte donne la pietà. Dal cercato monumento Tornan liete a lor viaggio, E ripetono il messaggio Ch’ogni gente udir dovrà. — È ridesta la dormente, Scosse i ceppi la cattiva. — Alleluia! Viva, viva! Viva Italia e i nuovi dì! Le contrade sue redente Più non temaa di ritorte; Come bella, sempre forte, Sempre unita sia così. Li CARRER.