459 tino, in conto del prestito predetto; loccliè importa non solo il saldo della prima rata di maggio, ma ben anche una parte generosa di quella che sarebbe scaduta all’ultimo di giugno. Concentrate a Venezia le truppe, che erano nella terraferma, e-qui pur giunti altri alleati dell’Italia, per guisa di riunire nelle nostre lagune da circa 18,000 combattenti, oltre a quelli della Marina; dovette il Governo pensare a ciò che non mancassero i mezzi pel relativo dispendio, tanto più che non si poteva fare assegnamento sulle quote di prestito, attribuite alla terraferma, e che le risorse finanziarie di Venezia e delle sue lagune si circoscrivevano a ben poco, mancando la Dogana, pel blocco terrestre, e mancando parte del dazio consumo peli’esenzione accordata. A supplemento delle somme non realizzate in terraferma ^ se ne attuò qui un secondo per un milione e cinquecenlomila lire, riparabile sulle condizioni meno agiate, e perciò in quote minori di quelle stabilite pel precedente. Con questa aggiunta di prestito, con quanto negli ultimi giorni di giugno si è riscosso per la seconda rata del prestito precedente, colla riserva di chiamare delle anticipazioni della terza, e coi sussidii che la Lombardia ha cominciato già a farci avere, e promise di essere generosa, si mise il Governo nella lusinga di avere fondi, se non sufficienti a sopperire tutte le spese bastevoli, almeno per far fronte alle più pressanti. Vi furono però dei momenti di strettezze così gravi ed imprevedute, e di bisogni così pressanti, che obbligarono il Governo a qualche misura affatto straordinaria per provvedervi, qual si fu quella di prelevare dai depositi giudiziarii presso questo Tribunale civile la somma di circa lire 100,000, composta da partite, la cui estradazione non poteva essere così sollecitamente decretata. L’erario venne così«a costituirsene depositario, assicurando le parti alle quali que’depositi appartenevano colle stesse garanzie, che si diedero ai sovventori per il prestito forzato, e con l’altra, anco maggiore, offertaci dal Governo di Lombardia pel prestito in genere d’un milione di lire. Di questo provvedimento affatto interinale se ne fa qui cenno, per nulla ommettere di ciò che riguarda all’amministrazione finanziaria; però desso si riferisce ad epoca posteriore al 22 giugno, nè quindi è compreso nel resoconto. Siccome le rendite furono distinte in ordinarie e straordinarie, così anco le spese ammettono una eguale classificazione, comprendendosi nelle prime quelle che riguardano l’andamento del servigio civile sotto ogni punto di vista e che sommano in complesso, pel trimestre, L. 2,365,061. Desse, prese nei sommi capi, sono le spese del Governo provvisorio, del Magistrato politico, (che assunse tale denominazione ritenendo le attribuzioni del governo cessato) della Delegazione e dei Commissariali distrettuali, dei Dicasteri giudiciarii, del Magistrato Camerale e di altri ufficii di sua dipendenza, del Censo, del Culto, delFIstruzione pubblica, delle Acque e strade, della Giustizia punitiva, della Sanità, delle pensioni vitalizie e dei sussidii ai Pii stabilimenti, non parlando di altri di minor conio. Avrebbesi, forse, potuto ottenere qualche economia in cotesle spese, ponendo mano a delle riforme nelle varie parti del servigio politico e camerale; ma, trattandosi di un provvisorio reggimento, parea prudente consiglio di non cominciare dal distruggere ciò che esisteva, prima di far conoscere su quali basi si avesse a ricompor l’edificio.