30 8 Febbraio. Discorso di S. M. Carlo Alberto tenuto all’apertura del Parlamento Nazionale nel 1,° febbrajo. « Signori senatori e depotati! « Grato e soave conforto al mio cuore è il ritrovarmi fra voi, che rappresentate sì degnamente la nazione, e il convenire a questa solenne apertura del Parlamento. « Quando esso s’inaugurava per la prima volta, diversa era la nostra fortuna, ma non maggiore la nostra speranza; anzi questa nei forti è accresciuta, perchè all’efficacia dei nostri titoli si aggiunge l’ammaestramento dell’esperienza, il inerito della prova, il coraggio e la costanza nella sventura. « L’ opera, a cui dovrete attendere in questa seconda sessione, è moltiplice, varia, difficile, e tanto più degna di voi. « Riguardo agli ordini interni dovrà esser nostra cura di svolgere le instìtuzioni che possediamo, metterle in armonia perfetta col genio, coi bisogni del secolo, e proseguire alacremente quell’assunto, che verrà compiuto dall’Assemblea costituente del regno dell’Alta Italia. a II governo costituzionale si aggira sopra due cardini: il re ed il popolo. Dal primo nasce l’unità e la forza, dal secondo la libertà e il progresso della nazione: « Io feci e fo la mia parte, ordinando fra i miei popoli libere istituzioni, conferendo i carichi e gli onori al merito e non alla fortuna, componendo la mia corte coll’eletta dello stato, consacrando la mia vita e quella de’ miei figli alia salute e indipendenza delia patria. « Voi mi avete degnamente aiutato nella difficile impresa. Continuate a farlo, e persuadetevi che dall’unione intima dei nostri sforzi deve nascere la felicità e la salute comune. « Ci aiuteranno nel nobile arringo l'affetto e la stima delle nazioni più colte ed illustri d’Europa, e specialmente di quelle che ci sono congiunte coi vincoli comuni della nazionalità e della patria. A stringere viemmeglio questi nodi fraterni intesero le nostre industrie ; e se gli ultimi eventi dell’Italia centrale hanno sospeso l’effetto delle nostre pratiche, portiamo fiducia che non siano per impedirlo lungamente. La Confederazione dei principi e dei popoli italiani è uno dei voli più cari del nostro cuore e useremo ogni studio per mandarla prontamente ad effetto. « I miei ministri vi dichiareranno più paratamente qual sia la politica del governo intorno alle quistioni che agitano la penisola, e mi affido che siate per guidarla sapiente, generosa e nazionale. « A me si aspetta il parlarvi delle nostre armi e della nostra indi-pendenza, scopo supremo di ogni nostra cura. Le schiere dell’esercito sono rifatte,, accresciute, fiorenti, e gareggiano di bellezza, di eroismo colla nostra flotta ; e io testò, visitandole, potei ritrarre dai loro volli e dai loro applausi qual sia il patrio ardore che le infiamma. « Tutto ci fa sperare che la mediazione, offertaci da due potentati generosi ed amici, sia per avere pronto fine. E quando la nostra fidu-