478 20 Marzo. ORDINE DEL GIORNO DEL GENERALE RADETZKY. Quartiere generale di Milano, 12 marzo 4849. Soldati ! i vostri più caldi voti soa compiuti. Il nemico ci ha denunciato l’armistizio. Un’ altra volta stende egli la mano sulla corona d’Italia, ma sappia che sci mesi in nulla hanno alteralo la vostra fedeltà, il vostro valore, il vostro amore pel vostro Imperatore c Re. Allorché voi usciste dalle porte di Verona e correndo di vittoria in vittoria rincacciaste il nemico entro i suoi confini, gli accordaste generosi un armistizio, imperocché ei volesse propor pratiche di pace, così dìss’egli; ma si armava invece a nuova guerra. Ebben dunque, anche noi siamo armati, e la pace, che da generosi gli offrimmo, la conseguirein di forza nella sua capitale. Soldati! Breve sarà la lotta; egli è quello stesso nemico che voi vinceste a S. Lucia, a Somma-Campagna, a Custoza, a Volta e dinanzi alle porte di Milano. Dio è con noi, giacché giusta è la causa nostra. Su dunque, soldati, ancor una volta seguite il vostro canuto duce alla pugna ed alla vittoria. Io sarò testimonio delle valorose vostre gesta; e sarà l’ultimo lieto atto della mia lunga vita di soldato, quando nella capitale di uno sleale nemico potrò ornare il petto de’ miei prodi commilitoni del segno del loro valore acquistatosi col sangue e colla gloria. Avanti dunque, soldati: A Torino, sia la nostra parola d'ordine: colà rinverremo la pace per la quale combattiamo. Viva l’Imperatore ! Viva la patria ! 20 Marzo. Sotto gli ordini del contr’ammiraglio Giorgio Bua, comandante la divisione navale veneta, la corvetta Lombardia è comandata dal capitano di corvetta Miro-s-lavo Ncckich — la corvetta Veloce dal capitano di fregata Vittore Z(imbelli — la corvetta Indipendenza dal capitano di corvetta Annibaie Vi-scovich — il brick Crocialo dal capitano di corvetta Sagredo — il brick San Marco dal capitano di corvetta Caffiero — il piroscafo Pio IX dal tenente di vascello Ippolito Mazzucchelli. Venezia 20 marzo. Ieri si inaugurò in Arsenale V apertura di una scuola per i figli degli arsenalotti, che fin da fanciulli frequentano quella grande officina. Cominciando dai primi rudimenti del leggere e scrivere, tale scuola somministrerà a quei giovinetti tutte le istruzioni teoriche necessarie per divenire abili capomastri, mentre la loro contemporanea occupazione nei lavori li addestrerà praticamente allo scopo medesimo. Questa istituzione fu ottimamente imaginata, e, se sarà convenientemente diretta, migliorerà di molto la condizione intellettuale, morale, economica degli operaj, e