335 cerio in questo caso il voto segreto volo generoso, cosi, in vista di questa considerazione, appoggio la massima del voto palese. 11 rappresentante G. Rnffini: Se non avessi la convinzione di adempire uu dovere, ben cederei a quel sentimento di modestia, eli'è m me certamente giusto, dopo aver udito valentissimi oratori parlare sull’argomento. lo non intendo confutare l’asserzione che il voto segreto di quest’Assemblea potess’essere men che generoso. Pochi giorni fa, il voto secreto di persone le più interessale a rifili larvisi, ha dato un prestito di 12 milioni di lire. Io solamente credo che l’utilità del voto segreto, pel quale mi pronuncio, come avrei il coraggio di larlo ogni qual volta lo credessi utile al mio paese, sia stata dimostrata a tutta evidenza del rappresentante Tommaseo. Panni però clic l’Assemblea, ad onta di quanto egregiamente disse il rappresentante Calucci, potrebbe ancora slare in torse, dopo le argomentazioni addotte dal rappresentante Sirtori sul punto di diritto. 11 rappresentante Sirtori dice: noi siamo mandatarii del popolo; dunque dobbiamo al popolo rendor conto di ogni nostro alto. E vero, noi siamo mandatarii del popolo: ma il popolo ci ha dato un mandalo illimitato per decidere le sorti del paese; il popolo ci ha detto: alle vostre mani affido la cosa pubblica. Se, per adempire il nostro mandato, noi crediamo che sia più utile il voto secreto, noi dobbiamo adottarlo; poiché, ripeto, dobbiamo della cosa pubblica rispondere, non già dei mezzi che adopreremo a salvarla. Il rappresentante Sirtori: Sulla questione di diritto risponderò appunto. Credo che nè il rappresentante Calucci, nè il rappresentante Rullini abbiano sciolta la questione di diritto. Il rappresentante Calucci ha detto semplicemente: ogni rappresentante ha il diritto di votare pubblicamente, e discutere pubblicamente, e noi abbiamo il dovere di rispettare questo diritto. Ma io credo che il rappresentante Calucci abbia trascinato un diritto del popolo. Il popolo ha diritto che i mandatarii rendano conto. II rappresentante Ruffiui ha delto che il popolo diede il mandato illimitato ai rappresentanti di fare il bene della patria, e che noi non dobbiamo discutere dei mezzi; basta che noi badiamo al line. 10 non credo che un popolo possa mai abdicare la propria sovranità, la sovranità è inalienabile; altrimenti, colla teoria del sig. Rullini, tutte le usurpazioni sarebbero giustificaie. Se io domandassi a Nicolò di Russia por qual diritto egli crede di regnare? risponderebbe: io credo, regnando assolutamente, di fare il bene della mia patria e del mio stato. Se io interrogassi lutti gli usurpatori sul loro diritto, tutti mi risponderebbero le parole, colle quali Napoleone usurpava il potere assoluto il 18 brumale^ cacciando i deputati dall’Assemblea. Io farò meglio il bene della patria. 11 rappresentante avv. Benvenuti : Io credeva veramente che le osservazioni, latte dall’onorevole presidente Calucci e da qualche altro rappresentante, dovessero far cessare la questione di diritto; ma sento invece che la si torna a mettere in campo, mentre sembrava esaurita. La questione di diritto si pone in questi termini: Il popolo ha diritto di sapere che voi decidete. A me sembra che con questo principio si voglia ri-