321 Si dà lettura dell'intero Capitolo 7. sul modo di votazione. 11 rappresentante Vare: Domando la parola sulla massima fondamentale di questo Capitolo. Giustamente diceva il rappresentante Tommaseo essere questa deliberazione importantissima: una delle più importanti, che avrà da fare ¡’Assemblea; quella che stabilirà la forza morale dell’Assem-blea medesima. Come vi ha detto il relatore della Commissione, nella conferenza tenuta il primo giorno, sei membri erano per porre come fondamento il voto palese, gli altri il voto segreto. Membro della minoranza, uno dei sei, io vengo ad interrogare l’Asseinblea e domando che essa rimandi tutto il Capitolo alla Commissione, perchè sia rifatto e si ponga per base, invece che il voto secreto, il voto palese. In quanto all’applicazione del voto palese, varie furono le opinioni esposte, perchè chi ammetteva le conseguenze del principio lino ad un dato punto, chi le portava più avanti. Il relatore della Commissione ha già esposto come gli argomenti, che militano a favore dell’una e dell’altra opinione, sono stati in tanti paesi e tante volte discussi, che sarebbe inutile l’accennarli. Io dunque non entrerò in tutte le discussioni, che su questo importante punto possono farsi. Solamente osserverò, che, essendo noi membri di un’Assemblea veneziana, nel 4849, dobbiamo por mente alle nostre particolari circostanze, e vedere ciò che convenga a noi, non ciò che convenga in altro luogo, in altro paese. Io credo che le nostre circostanze non Di portino motivi di eccezione atl una regola generale della condotta tanto degl’individui, quanto dei corpi morali. È regola generale che la miglior garantia per la dignità delle azioni umane sia la responsabilità, francamente assunta, delle azioni medesime. Come io mi fiderò sempre meglio di un uomo, di cui conosca tutte le azioni e che me le faccia vedere, di quello che di un altro, che tenga segrete tutte le cose sue. Per lo stesso modo, crederò che il popolo abbia più fiducia, abbia una maggior garantia della dignità dell’azione de’suoi rappresentanti, quando vedrà che questi tutti accettano ed assumono francamente la responsabilità di quanto fanno. Quando si adotta in un’Asscmblca il voto palese, in un’Assemblea politica specialmente, si mira a tre grandi scopi: {. Di controllare con la pubblica opinione l’azione dei rappresentanti, e quindi con essa contenerli nel dritto cammino; 2. Di tenere istruiti gli elettori, i quali devono fare delle future elezioni sui sentimenti e sulle opinioni de’loro rappresentanti, e di dar ad essi una norma pel loro voto; 3. Di dare alle deliberazioni dell’Assemblea tutta quella forza morale che, oltre alla bontà intrinseca delle deliberazioni medesime, può provenire a queste deliberazioni dall’autorità dei nomi, che hanno votato. Io credo che tutti e tre questi scopi, grandissimi scopi, possano e debbano essere ottenuti anche a Venezia, e che nessuna ragione ci sia, per fare eccezione a questa regola generale e per credere che codesti scopi Don siano importanti. Nelle Assemblee politiche varii esempi si potrebbero citare per un partito e per l’altro. Io credo che questi esempi tutti due conrerrebbero ad una cosa sola: che, cioè quanto più in un paese si sviluppano più democratiche le basi costituzionali, tanto più si prende per r. vi. 21