336 solvere la questione con la questione, lo per la stessa ragione rispondo: il popolo non mi ha dato l’obbligo di rendergli conto di ogni questione; il popolo ini ha detto: rota secondo la tua coscienza. Questo è il mandato che io ho ricevuto dal popolo. Ora, 11011 si tratta di questione individuale, non si tratta del mio obbligo di render conto della mia opinione individuale a quelli che mi hanno nominato loro rappresentante. A questi risponderò, quando sarò domandato, della mia opinione. Adesso noi siamo chiamati a giudicare la questione nell’ interesse generale. Ciascuno dere contribuire col suo voto a decidere ogni questione; il voto deve esser da tutti pronunziato liberamente. Si è detto anche da taluni che, collo stabilire il voto segreto, si fa un affronto ai rappresentauti. Non è affronto il considerarci uomini 1’ un T altro. 10 dico che, se noi facessimo un torlo alla nostra Aesemblea, questo torto è stato fatto a tutte le Assemblee del mondo, perchè tutti i più grandi uomini, per avere il voto veramente coscienzioso, non usano altro mezzo che il voto secreto. 11 rappresentante Tommaseo: D’una quistione di coscienza s’è fatto una questione erudita. Siamo andati cercando ne’fasti veneti, altri gli esempi di quello che si abbia a fare, altri le prove per fare altrimenti. 10 credo che noi dobbiam porre la questione quale ce la danno le condizioni odierne; e giacché il nostro governo non ha ancora forma determinata, possiamo considerarci come fossimo in piena repubblica. (Io credo che gli opponenti vorranno accettare la questione posta al modo ch’io fo.) Posto adunque il caso di piena repubblica, dico che in questo stato di cose il modo di riconoscere l’opinione di ciascun deputato, è assai facile, essendo la vita pubblica e privata di ciascun cittadino, e massime in paese di si breve circuito, come è il nostro, a dir cosi, trasparente: onde il volere indagare con importuna minuziosità l’opinione di ciascun deputato è cosa inutile ed indiscreta. Se dall’un lato sono andati cercando esempi tratti da un governo aristocratico, il rappresentante Sirtori dall’altro addusse un argomento, 11 quale risponde a sè stesso; disse che col voto segreto noi avremmo un governo oligarchico, vale a dire che l’abbandonare alla coscienza di ciascuno l’arbitrio di sè stessi, è formare un’oligarchia. Porre la questione in questo modo, è un risolverla. Il primo elemento della sovranità popolare è il dominio della propria coscienza. La prima condizione della civile libertà, è il rispetto del libero arbitrio. Sopra la questione di diritto c’è una questione più alta: la questione morale; alla quale io richiamo, o cittadini, l’attenzione delle menti e degli animi vostri. Io dico adunque che sopra la questione di civile libertà c’è la questione di libero arbitrio; e se il libero arbitrio, pure nelle menome sue gradazioni, pure nell’apparenza, fosse leso dal voto palese, noi dovremmo rigettare cotesto modo di voto. Agli argomenti addotti da me, agli argomenti addotti dagli altri oratori che mi seguirono; non mi pare che gli oratori opponenti abbiano sufficientemente risposto. Le loro ragioni si riducono a due : anzi a