23 F agente consolare di Francia ad Ancona, giunse non ha guari a notizia del governo del re. La flotta austriaca, in onta delle condizioni dell’ armistizio e delle formali promesse date ai ministri delle potenze mediatrici a Torino, comincia a impadronirsi dei bastimenti italiani, che incontra nell’ Adriatico, ed esercita per tal modo un atto di ostilità e una violenta misura, condannata dal principio della libertà dei mari. Il governo del re, confidando a buon diritto nella generosa mediazione della Francia e dell’Inghilterra, ha già protestato presso queste potenze contro la manifesta violazione delle condizioni dell’armistizio, contro 1’abuso, che l’Austria fece della forza per colpire di spoliazione e morte quelle persone, che le più formali convenzioni e il diritto delle genti dovevano assicurare da queste misure, di cui non havvi più esempio presso le nazioni civili. Si trova ora nel dovere di fare la stessa protesta presso le altre potenze straniere, e di dichiarare che lascia all’ Austria tutta la responsabilità delle funeste conseguenze, che dalla violazione dei patti più sacri e dalF estremo rigore delle sue prescrizioni ne possono nascere per l’Italia e per l’Europa intiera. Il soltoscritto, presidente del Consiglio, ministro segretario di stato per gli afTari esterni, prega in conseguenza il sig. ... di volere recare quest’ ufficio a notizia del suo governo, ed ha F onore in pari tempo di offrirgli gli atti della sua distinta considerazione. GIOBERTI. 5 Febbraio. VIVA L’ITALIA! MORTE A’ SUOI TRADITORI ! Infamia! I Retrogradi, non si chiamano ancora vinti dal successo delle passate elezioni; si sbracciano, i miserabili, nelle più turpi maniere per acquistar voti. Essi comprarono, sedussero gl’ ignoranti, e giunsero perfino alla bassezza di cacciare nella notte di Sabato pross. pass, per di sotto le porte di molte case a S. Giacomo alcune schede con nomi orribilmente reaziouarii. Infamia, ripeto, infamia a costoro ! Ma Signori, vi conosciamo ; abbiamo letto quelle schede, sappiamo che quegli stessi individui, i cui nomi stanno scritti su quelle, le sparsero e diffusero in maniera cosi indegna, possiamo dire e promulgare quei nomi — badate adunque .... Diteci che volete voi fare di questa nostra Patria? per avventura tradirla ? ma il tiglio può calpestare la madre — il petto che lo allattava, lacerare — il corpo che Io portava, allo straniero prostituire? No, voi non siete Italiani, o se lo siete, meritate la pena del parricida ! Vili, perchè vi dimenate fra 1’ ombre — perchè scegliete per trattar