332 pensiero, la libertà dell’azione: uomini, inime, di senno energico, di onestà senza ipocrisia. Ad una tanta fiducia, o signori, debbono rispondere coscienziose, franche e palesi tutte le nostre azioni. Allorché ognuno di noi assunse il gravissimo ufficio di essere rappresentanti del popolo, ci siamo detto : « Andiamo ed operiamo secondo che la nostra coscienza ci detta » ; senza di che ognuno di noi avrebbe rinunciato. Ammesso adunque ii principio di questa incontrastabile verità, perché la voce di questa nostra coscienza non deve essere franca, forte, palese, ma bensì la si vorrebbe, ammettendo il voto segreto, muta ed avvolta nelle tenebre del mistero? Insìsto adunque acciocché ognuno debba dare il suo voto palese, e mostri francamente all’Assemblea ed a’suoi mandatarii quale sia il suo vero colore politico, e che tutto ciò che opera o dice, nasce in lui dalla coscienza d’un dovere, e non dalla violenza di un partilo. Gonchìudo infine, domandando che voi, illustri cittadini rappresentanti, mi accompagniate colla vostra adesione, e crederei di aver ottenuto un guiderdone troppo onorato, quando sentirò dirmi libero, franco, palese e non misterioso Rappresentante di questo popolo, così buono, così grande, così generoso; di questo nostro solo sovrano, per il cui beue consacro dì cuore il mio braccio, la mia vita, non che tutti i servigli delle mie franche opinioni. Il rappresentante Avutami Vengo per togliere due abusi di parole. Si disse noi siamo Assemblea veneziana, e non dobbiamo sottometterci ad autorità altrui; si è parlato a bocca piena di popolo. Assemblea veneziana è veramente questa, ma in quest’aula i nostri antichi, fino dai più remoti tempi, hanno sempre usalo il volo secreto. Si usavano prima le palle suonanti di legno, e una legge, fin dal 12S5, per impedire che si scoprisse il voto, volle pallottole di tela. Del 4400, undici leggi furono fatte per guarentire la secrelezza del voto; e nel 1400 Veuezia era gloriosa, acquistava la terraferma, faceva la guerra agli Ottomani, faceva l’alleanza col re di Persia, conquistava l’Oriente; e queste glorie, e questa politica, che ha reso eminentemente splendida dovunque questa nostra Venezia, furono ottenute con deliberazioni a voto secreto. Così si procedette lino agli ultimi tempi col più grande scrupolo. Ecco dunque gli esempi, che noi dobbiamo seguire, poiché si vuole l’Assemblea veneziana: tale sarà quale fu sempre. Si parla di popolo, ma si abusa di questo nome. Il popolo buono, il popolo tranquillo, che attende alle cose sue, alle sue iaccende domestiche, alle proprie officine, che si affolla nei templi per pregar Dio per sé, per la sua famiglia, per la sua patria, questo popolo non ha quella curiosità che gli si suppone; egli non domanda altro se non che il voto dei suoi elellì sia coscienzioso ed utile al bene suo ed alla patria sua. Se vi è un altro popolo, o un’altra frazione, la quale gozzoviglia nelle osterie, la quale tumultua nelle piazze ; questa è una porzione di popolo, non una maggioranza, ed alla curiosità di questa non si vuol soddisfare. Ricordatevi, signori, che 1500 persone formano un voto; noi siamo eletti con questa misura; ogni 1500 persone, è eletto un wppre-