326 nolabili, no. Se lo forzale al suffragio palese, gli converrà premettere molte e talvolta sottili distinzioni, secondo le delicatezze della sua coscienza, le quali delicatezze ad Assemblea politica manca sovente l’agio d’intendere e di estimare. 0 se il deputato non ha lena o pazienza di entrare in siffatte dichiarazioni, e manda fuori il si o il no senz'altro, quel suffragio, sfornito di ragioni, parrà a’ passionati contraddicente alle opinioni e agli alti soliti di chi F ha dato, e quasi diserzione dal proprio vessillo. Nel volo segreto, la coscienza, pesale le ragioni favorevoli e le contrarie con quello scrupolo del quale non si può rendere conto a parole neppure all’amico che più intimamente conosca l’animo tuo, la coscienza prende finalmente un partito, e sacrilica al bene maggiore una particella delle opinioni della mente e delle abitudini della vita. Ques’ atto di severa onestà nel suffragio palese diventa difficilissimo, ed è già, mi pare abbastanza difficile di per sè. Difficile giudicare i giudizi di un’ alla coscienza, difficile comprendere il disegno di tutta una vita governala, come corpo da spirilo, da un grande pensiero, il qual muove gli alti e le parole con moli che paiono diversi e pur tendono tutti ad un fine. Cosi nelle grandi opere della natura in sul primo apparisce difformità e contrarietà, laddove, meglio guardando, è bellezza e armonia. Quanto le intenzioni dell’ uomo più arditamente volano nell’ avvenire, e tanto più paiono strane a chi non guarda che il minuto che fugge: e vi maledicou oggi per quello di che vi benediranno domani. Or non si può a tutti ingiungere che dieno la riputazione e la coscienza propria a lacerare crudelmente: non si può «è volere, nè consentire che i pochi nomi autorevoli, che ancora rimangono in questa Italia s\enturatissima, sieno gettali perchè li calpesti ogni animale che passa. Voi bramate conciliare dignità ai deputali, e li mettete alla gogna. Voi fate loro tanto vili, che non possano in silenzio commettere se non viltà; e fate tutti gli altri uomini tanto perfetti, ehe non possano mai calunniarli con sospetto indegno, e scemare di quella onoranza che ad essi, come ad eletti della nazione, è dovuta. Riverite il popolo in essi. Voi che volete il deputato corporalmente inviolabile, violerete per massima 1’ onor suo col tenergli sempre sospesa sul collo la •sentenza di servilità disperata ? Toccando delle ragioni oneste che consigliano il voto segreto, io ho accennate le generose altresì. Uno che dissente dal Governo, vuol rendergli giustizia negli alti suoi buoni. Il voto palese lo espone ad interpretazioni sinistre : per puntiglio di falsa generosità e’ farà forza a’ moti generosi del cuor suo, farà contro al Governo; quell'apparente coraggio sarà paura de'biasimi partigiani; quell’affettazione di libertà sarà cosa servile. Staccarsi da coloro a chi più si consente, professare in alcun caso opinione differente da quella che i nostri amici e compagni del nostro patire e del nostro sperare professano, costa, credetelo, assai. La vostra coscienza, o più veggente, o più delicata, o, se si voglia, più capricciosa, dai principii medesimi deduce conseguenze altre da quelle degli amici vostri; ed eccoli fatti vostri contradditori implacati, calunniarvi con giudizii precipitosi, e dare ai nemici comuni gioia feroce delle discordie irrimediabili nostre. Andar contro corrente, affrontare i pregiti-