547 dee esser vólto lo sguardo di questa Venezia cui tanti tacciavano già di grettezze municipali, per ciò, appunto dobbiamo in più largo giro di tempo, come di spazio, distendere i nostri pensieri, nè per precipitata smania di dimostrazioni, superflue nel presente, viziare o restringere l’avvenire. Lasciamo i nomi e i contratti per attenerci agli atti e alle cose; e rammentiamoci quanto bene si addica la modestia agli speranti e il silenzio agl’infelici. (Applausi.) L’emenda ch’io propongo è in questo tenore: « Sebbene ai fratelli di Romagna e Toscana sia nota l’affezione e gratitudine che a loro ci stringe; sebbene l’Assemblea dei rappresentanti del popolo di Venezia, abbracciando, la prima di tutte le Assemblee, per quanto è dei diritti politici, nel titolo di cittadino tutti i tigli d’Italia, abbia chiaramente dimostrati i suoi sentimenti; ella è lieta ciò non pertanto di rispondere alla proposta del rappresentante Mainardi* dichiarando la sua volontà di concorrere con quante ha forze alla guerra della comune liberazione: e per l’adempimento di questo dovere mutuo, invoca l’aiuto di tutti gl’italiani a prò’ di Venezia; la quale, anche stando chiusa in sè stessa, e soffrendo, è sacrificando gli ultimi avanzi dell’antica ricchezza per aspettare il di del cimento, combatterebbe non inutilmente per la salvezza e il decoro di tutta Italia. « L’Assemblea dunque affida al Governo la scelta dei modi più convenienti a manifestare il desiderio concorde che deve raccogliere e popoli e governanti sotto una sola bandiera. » 11 presidente: Devo ricordare all'Assemblea, prima eh’essa passi ai voli, che le conclusioni del rapporto erano: « Considerando che in massima non può essere posta in dubbio e non ha bisogno di nuova dichiarazione la solidarietà di \enezia con le altre provincie italiane nella guerra che si combatte per l’indipendenza; « Considerando che, con la deliberazione del giorno 5 marzo, si è falla speciale raccomandazione al potere esecutivo d’iniziare nuove pratiche perchè nella difesa e nell’offesa si proceda in istrelto accordo e cou unità di vedute con la Romagna e la loscana; « Intesa la dichiarazione, fatta dal Governo alla Commissione, chj queste pratiche sono già state cominciate; « L’Assemblea, fidando che il potere esecutivo si adopererà con tutto lo zelo perchè le forze di Venezia di mare e di terra giovino nel miglior modo alla difesa anche degli altri fratelli italiani, passa all’ordine del giorno. » . . Queste erano le conchiusioni della Commissione, alle quali il rappresentante Sirlori avea proposto la seguente emenda : « L’Assemblea decreta: Lo stato di Venezia è solidario nella difesa degli stati romano e toscano. Il potere esecutivo è incaricato di ottenere dagli stati romano e toscano che si dichiarino solidarii nella difesa di Venezia. » Adesso abbiamo la nuova emenda del rappresentante Tommaseo; e questa come quella che più allontanasi dalla proposta, sarà la prima da porsi a’voti se in precedenza alcuno non chiegga di parlare. Il rappresentante Olper: Per quegli stessi molivi per cui io non avrei