546 10 ho credulo dell’interesse d’Italia, dell’interesse nostro di aggiu-gnere questo articolo. La giustizia parla e parla altamente in questi momenti supremi. Ma forse che la parola della patria, che scaglia l’anatema, che ripudia il nome di que’iigli perversi che l’abbandonano e combattono contro di essa; forse questa parola può agire potentemente sul cuore d’italiani che possono vedere, riaprirsi nuova via d’espiazione alla loro colpa, ed a costoro non verrà chiusa la via all’espiazione. (Legge Í’articolo 3.) Mi 111 grave, o cittadini, Io stendere quest’articolo. So di quanto dolore esso riuscirà a molli buoni, che hanno vincoli o di parentela o di amicizia con quei malvagi. Lo so, o cittadini ! Ma domando io; qual legge punitiva vi ha, la quale non faccia soffrire o i parenti o gli amici di chi u'e l’oggetto? .... D’altronde, io ho pensato: se viscere di uomo hanno ancora questi malvagi, sarà anche questa una ragione, il non voler dare tanto dolore a quelli ai quali sono stretti per vincoli di sangue, di amicizia : forse li farà arrestare ed abbandonare il loro posto immediatamente. (Vivi appluttsi. ) Posta a’voli del presidente la presa in considerazione della proposta Olper, questa fu ammessa da 59 voti sopra 81 votanti, essendone 22 coutrarii. 11 presidente: Dunque l’Assemblea ha adottala la presa in considerazione della proposta Olper. La presidenza, se nessuno si oppone, proporrebbe di mandare questa proposta alle Sezioni perchè nominino una Commissione ; e credo che questa Commissione abbia da essere composta di tre per ogni Sezione. Il presidente: L’ordine del giorno porta l’ulteriore discussione sul rapporto relativo alla proposta del rappresentante Mainardi. Invilo il relatore Tommaseo a riferire sulle aggiunte da farsi alle conclusioni della Commissione. Il rappresentante Tommaseo ( legge ) : Quel sentimento, o cittadini, eh’è nell’animo di tutti noi verso i nostri fratelli di Romagna e Toscana, io pensavo si potesse significare con altra forma che quella del secco ordine del giorno, la quale, nella niente di molti, equivale a ripulsa; significarlo senza superfluità di promesse, che ad altri sonerebbero ostentazioni, ad altri minaccia. Neil’esprimere il voto dell’Assemblea intorno alla proposta del collega Mainardi, conveniva evitare cosi l’aridità come la ridondanza, che del primo dif«tto peccano i politici vecchi, del secondo i novelli. Contentiamoci di manifestare con ¡schiette parole e parche l'affezione nostra fraterna, e tenghiamoci pronti a meglio dimostrarla coi falli, quando il tempo ne giunga. Con una proposizione incidente risolvere la più grave questione che siasi mai forse agitata in Italia, non sarebbe nè della vostra prudenza, nè de’vostri diritti. E si disdirebbe a quella modestia, che nella città nostra nobilitò finora il coraggio e impreziosì il sacrifizio. 11 resistere di Venezia è promessa quotidiana all o-nore del nome italiano, e adempimento continuo di promessa. Che le libertà nostre sieno in solido unite a quelle di Romagna e Toscana e di lult’intera 1 Italia, tutti sentono; e il dirlo sarebbe quasi un dare a credere che gl Italiani ne possano dubitare. Ma appunto perchè a tutta Italia'