241 no prenderne pienissima cognizione. L’obbietto del Vare mi sembra tolto. Ma, mentre convengo in questa conclusione della maggioranza, debbo lare una osservazione che ci si presenterebbe qualche imbarazzo, al quale devesi provvedere, se non si nomina la Commissione per gli affari politici. Le Commissioni sono fatte per occuparsi delle petizioni, che saranno rimesse dalla presidenza, o delle mozioni trasmesse dall’Assem-blea. Dunque, se viene presentata una petizione relativa a materie politiche, che nasce? . . . Qui il Regolamento non dice niente, perchè dice che tutte le petizioni devono dalla presidenza essere mandate a quella Commissione, eh’è composta per l’oggetto di cui si tratta. Se dunque noi non abbiamo nessuna Commissione, che si occupi di materie politiche, noi non sappiamo che nascerà di queste petizioni. Io accenno questo soltanto perchè, dico, se non si ritiene questa Commissione, ed in questo io convengo, conviene supplirvi perchè il Regolamento non contempla questo caso. Il rappresentante Sirtori : Come membro della Commissione, sono d’accordo col rappresentante Varè nel proporre la formazione della Commissione per affari politici e per Pesame delle condizioni politiche del paese. Il rappresentante Benvenuti, oltre le ragioni addotte dal Varè, quantunque le oppugni, ammette però che ve ne sia un'altra; appunto quella; che non si saprebbe a chi mandare le petizioni sugli affari, che riguardassero questioni politiche. Per questo, o bisognerebbe istituire Commissioni speciali, o altrimenti si manderebbero alle Commissioni permanenti; le quali, ove le trattassero, eccederebbero il loro mandato speciale. Mi pare che anche l’argomento addotto dal rappresentante Pasini, cioè che tutti abbiamo capacità politica, non possa essere veramente considerato di gran valore, perchè il paese nuovo alla vita politica; e gli uomini, che abbiano fatto lunghi studii sulle cose politiche, non sono molto numerosi. Mi pare dunque che, senza far torto a nessuno dei cittadini rappresentanti, si possa riconoscere che le capacità politiche nel- 1 Assemblea non sono numerose, e che, per conseguenza, anche per questo riguardo sia utile la nomina di una Commissione politica. Mi pare di più che molti affari politici abbiano bisogno di uno studio preliminare molto maggiore, molto più scrupoloso, molto più meditato, che non gli altri affari; appunto perchè, principalmente in questo momento, la quistione politica è d’importanza somma per Venezia ; di una importanza, che non riguarda solamente Venezia, ma tutta l’Italia. E per ¡sciogliere questo problema, bisogna assolutamente premettere degli stupii, e studii che non possono essere fatti sul momento, se non da persone che conoscano tutto P insieme della questione, da persone che siano di lunga mano preparate alla soluzione del problema. Il rappresentante L. Pasini diceva: ma, se si presentano di tali questioni, si potrà nominare la Commissione allora, e gioverà forse poco il mandato della Commissione nominata adesso. Io invece faccio osservare che, fra tutte le questioni, la più urgente 0 precisamente la politica, ed è appunto anche per ciò che io domando che la Commissione per gli affari politici sia istituita subito. T. VI. 16