508 e togliereste a me la possibilità di rendervele, per quanto sta nelle mie forze, più lievi. Non fuvvi mai più ingiusta guerra di quella che il vostro re mosse contro l’imperatore mio signore; non fuvvi mai guerra più giusta di quella, che, costretto, debbo far contro di voi. Me non anima, come Car- lo Alberto, lo spirito di conquista; ma vengo a difendere i diritti dell’imperatore mio signore e l’integrità della monarchia, che il vostro governo, fatta alleanza colla ribellione, slealmente minaccia. RADETZK.Y, feld-maresciallo. 28 Marzo. REGNO DI SARDEGNA NOTIZIE DELLA GUERRA Bullettino N. A. Torino 21 marzo.—'Non essendo ancora giunto il bullettino del campo, pubblichiamo le seguenti notizie che si hanno da fonte sicura: Da Novara 20 marzo, a notte. — Il re da Trecate passò il Ticino alla testa dell’esercito dopo una breve esplorazione di alcuni bersaglieri: il passaggio non fu contrastato. II quartier generale è ancora a Trecate. Dicesi che truppe e carriaggi austriaci per la strada di Busto Arsizio corressero precipitosamente verso Milano. Le nostre truppe sono eccitatissime, ed al bivacco cantano in coro, gridando ad ogni poco : viva il re ! Da Voghera 20 marzo a notte. — Il nemico ci assalì al ponte Mez-zanacorli: i nostri lo difesero con fermezza. Sull’imbrunire per maggior sicurezza lo disfecero, ritirando le barche sulla nostra sponda, nella quale si mantengono protette da due batterie dell’artiglieria lombarda. Si dice vagamente che ci rimanessero morti due bersaglieri e fossero feriti circa venti altri soldati. Al di là del Po vedevansi soldati austriaci d’ogni specie, i quali sinora non ritentarono il passo. V. Rattazzi, ministro dell' interno. Queste notizie sono confermate anche da un dispaccio telegrafico, giunto questa mattina da Alessandria. Bullettino N. 2. 21 marzo ore A i antimeridiane. — Giunse in questo punto al ministro di guerra e marina il seguente dispaccio in data d’ieri del generai maggiore dell’esercito cav. Ghrzanowski: « Volendo il re assicurarsi delle forze nemiche sulla strada di Milano, ordinò di spingere una forte ricognizione al di là del Ticino, e diede l’incarico alla quarta divisione, comandata da S. A. R. il duca di Genova, di eseguirla, passando il ponte di Buffalora, e dirigersi a Magenta. « Al momento in cui le truppe si misero in marcia, ad uu ora p°-