d 56 paese, ci erano dati mezzi sufficienti. L’espressione usata in quella proposizione, che dice potere esecutivo, è una espressione non abbastanza chiara in un paese, che non ha ancora Statuii; ed anche se avesse Statuti, bisognerebbe considerare se in tempi straordiuarii bastino poteri ordinarli. Quindi io credo che l’Assemblea non ci farà carico se noi domandiamo, prima di deciderci definitivamente, che sia meglio spiegato quel potere esecutivo, se vogliono affidarsi a noi, affinchè colle mani sulla coscienza possiamo decidere noi stessi se quei poteri ci bastano per assumere l’incarico, veramente grave, di salvare anche per pochi giorni il paese, che continua ad essere circondato da pericoli che 11011 si possono dissimulare. (Applausi fragorosi.) 11 rappsesentante JUinotto: La gravissima questione ch’è stata agitata questa mane, per cui quest’Assemblea decise che è incompatibile con la sua costituzione la dittatura, mi pare che renda ben necessario di determinare con precisione la misura di quel potere esecutivo, che eH’inteude di accordare a quelli che furono fino ad ora dittatori, a quelli clic certamente tanto bene meritarono del paese, come lo provarono gli applausi unanimi fatti al capo di essi. -Certo, com’egli intese, e come avrebbe potuto far\i riflettere meglio di me, le circostanze di Venezia sono eccezionali del tutto. Noi siamo in un vero stato di calma; ma lo siamo grazie appunto alle cure di quelli che invigilano su questa calma. Noi siamo circondati da pericoli, che con tali cure sono, grazie a Dio, da non temersi, come lo sarebbero, se queste cure cessassero per un momento. Dietro questo, io crederei dunque che, nell’accordare il potere esecutivo a quelli che ora sono al governo, come disse il rappresentante avv. Benvenuti, nell’accordare, dico, questo potere, riservandosi l’Assem-blea quella parte che può discutersi complessivamente, cedesse l’altra; e formulerei la mia proposta in queste parole: Si accorda provvisoriamente ai cittadini Daniele Manin, Leone Oraziani e Gio. Battista Cavedalis il potere esecutivo, ritenuto che intorno a quanto si riferisce all’ordine pubblico e alla difesa si accordano pieni poteri. 11 presidente: Io credo che le circostanze domandino queste voci di fiducia a persone, che hanno così bene meritalo della patria. Il rappresentante Benvenuti: La questione entra adesso nel secondo stadio, quel solo stadio che io aveva inteso di assegnare. Ora che si è ritenuto che, non per fatto nostro, non, a dir così, per volontà nostra, ma per forza naturale della circostanze, il Governo, per la costituzione dell’Assemblea, se esercitava un potere, non ha più il diritto di esercitarlo: ora tocca all’Assemblea procedere come \uole perchè, intorno a quello che è necessario al mantenimento dell’ordine pubblico e alla difesa, possa avere pienezza di poteri ; per fare tulio ciò che è necessario a salvarci nei supremi momenti; per fare, dico, che sieno conferiti i p°' teri che sono a tal uopo necessarii. Io veramente riteneva che l’espressione potere esecutivo abbracciasse appunto tulli i mezzi, che sono necessarii per lo scopo che si richiede; tanto più che continua sempre l’Assemblea, la quale esercita il potere