538 gandosi i nostri battaglioni gli uni sugli altri, al cadere del giorno dovettero battere in ritirata. La giornata era perduta per noi. Il centro e l’ala destra, rannodandosi sulle mura della città, opposero ancora a notte qualche resistenza. « A questo bullettino aggiungiamo le seguenti notizie certissime, che parimente ci pervengono dal Quartier generale: La battaglia, cominciata alle undici e mezzo del giorno 23, volgeva in bene per noi sin verso le quattro e mezzo. Da quest’ora piegò in basso la nostra fortuna : perdemmo le posizioni : i nostri reggimenti dovettero lasciare il campo l’un dopo l’altro; l'Austriaco venne quasi alle porte di Novara. S. M. Carlo Alberto stette sempre esposto al fuoco, ov’era maggiore il pericolo: le palle fischiavano del continuo sul di lui capo: molti caddero morti vicino a lui: anche a notte egli continuava a stare sugli spalti della città ov’era ridotta la nostra difesa: il generale Giacomo Durando dovette trascinarlo per braccio perchè cessasse di correre, ormai inutilmente, rischi terribili: « Generale (rispose il re) è questo il mio ultimo giorno : lasciatemi morire. » Quando il re vide lo stato infelice dell’esercito, e gli parve impossibile il resistere ulteriormente, e quindi necessario di chiedere una sospensione d’armi, e forse di accettare condizioni cui repugnava l’animo suo, disse: « che il suo lavoro era compiuto; che ei non poteva più rendere servigio al paese, cui da diciotto anni avea consacralo la sua vita; che aveva invano sperato di trovare la morte nella battaglia; che in seguilo a maturo riflesso aveva deciso di abdicare. » Erano presenti i duchi di Savoia e di Genova, il ministro Cadorna, il generale maggiore e gli aiutanti di S. M. Alle vive istanze fattegli perchè revocasse la detta decisione, Carlo Alberto fermamente soggiunse : « La mia risoluzione è presa: io non sono più il re; il re è Vittorio mio figlio. » Abbracciò e baciò tulli gli astanti, ringraziando ciascuno dei servigi resi a lui ed allo stato. Dopo la mezzanotte parti accompagnato da due soli domestici. Insieme alle notizie qui sopra riferite, scritte il 24 da Borgomanero, pervenne questa mattina altra lettera del 25 la quale annuncia in modo officiale, che nei giorni 24 e 25 trattavasi tra i due eserciti un armistizio, del quale non si conoscono ancora le condizioni. Intanto furono sospese le ostilità. Il Quartier generale principale del reai esercito trovasi a Momo. Il Ministro degl’interni RATTAZZI. Eugenio Principe di Savoia-Carignuno, Luogotenente Generale di S. M-In virtù dell’autorità che ci è delegata; Sulla proposizione del ministro dell’interno, abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue: Art. 1. Il Parlamento è prorogato fino al 3 del prossimo mese di aprile.