3 i 9 che 1' Assemblea sia privata dei lumi di quell’ oratore il quale potrebbe lors anche toccare un certo lato della questione, che nessuno degli altri oratori vede, lo credo pericoloso di lar questo; cbè anzi sarebbe un castigare 1 Assemblea di un fallo non suo certamente. Perciò, separando sempre la questione della chiamata all’ ordine da quella della chiamala alla questione, io proporrei che si fecesse punto dopo le parole: togliere la parola. Tolta la parola, egli andrebbe al suo posto, parlerebbero altri oratori, ed egli prenderebbe la parola al suo turno. Allora sarebbe riposato, avrebbe avuto tempo di riflettere, e quando tornasse a parlare eviterebbe delle inutilità e presenterebbe le sue ragioni con tale chiarezza, che tulli vedrebbero esser egli perfettamente nella questione. Propongo adunque questa emenda, e domando che quanto alla chiamala all ordine, sia sospeso il giudizio affine discutere l’argomento solo quando si discuterà l’articolo 58. 11 rappresentante Olper: Mi pare che togliere la parola non voglia dire già sospenderla. Coll’emenda proposta dal rappresentante Varò sarebbe appunto tacitamente confermalo ciò che dice l’articolo attualmente, togliere la parola, ripeto, non vuol dire sospenderla. Io crederei che dovesse esser dello chiaramente che all’oratore, il quale vien richiamato all’ordine od alla questione dal presidente per la terza volta, l’Assemblea può sospendere la parola, ma che poi egli avesse il diritto di riaverla. Il rappresentante Sirtori: Nessuno ha diritto di togliere la parola ai rappresentanti, i quali appunto furon eletti dal popolo, per esercitar nel- 1 Assemblea e per far valere i suoi diritti negli argomenti politici. Se quindi 1 Assemblea mi logliesse la parola, io avrei sempre il diritto di protestare. Il rappresentante L. rasini: L’Assemblea non creda che l’arlicolo in questione sia stato adottato dalla Commissione per infirmare la libertà della parola; questo articolo è egualmente adottato dall’Assemblea di trancia, e lu tolto intieramente da quel Regolamento. Dopo una discussione, alle quale presero parte i rappresentanti Vari, Olper, Benvenuti, Sirtori, Minotto, il presidente, avuta l’adesione del rappresentante Olper all’emenda \arè, la pone a’voti ed è ammessa. Si legge l’articolo 58. Il rappresentante Baldisserolto: È, a mio credere, poco onorevole sii’Assemblea il lasciare in questo articolo l’espressione ulteriore persistenza, e propongo che vi siano sostituite le parole ulteriore mancanza. Il rappresentante Sirtori: lo faccio osservare che precisamente la slessa osservazione del rappresentante Baldisserolto è stata fatta nella Commissione. La parola persistenza non è sufficiente a giustificare una punizione, per dare la quale deve occorrere assolutamente che vi sia una »uova mancanza, e non una semplice insistenza, come potrebbe esser quella di un oratore, che volesse giustificarsi. Perchè si censuri, bisogna cbe ci sia richiamo all’ ordine. II rappresentante L. Pasini: Accetto l’emenda. Il rappresentante Vare: Domando perchè non sia aggiunto anche a*l articolo 56 che, in caso di richiamo all’ordine per due volte, il prendente ordini d’inserirlo nel processo verbale?