Volanti, i . . . Maggioranza assoluta Minotto .... Pasini Lodovico Oalucci .... Tommaseo . . . Friuli..... 81 41 67 17 2 1 4 11 presidente: Resta dunque eletto il rappresentante Minotto, il quale prega che gli venga continuata la stessa indulgenza, di cui sino ad ora gli fu cortese l’Assemblea. Seguendo 1* ordine del giorno, si passa alla elezione dei due vice-presidenti, ed il risultato della votazione fu il seguente: Numero dei votanti.............81 Maggioranza assoluta.............41 Varè ...................46 Pasini Lodovico..............39 Benvenuti Bartolommeo............55 Priuli ..................20 cd altri con minor numero di voti. Sono quindi nominati a vicepresidenti i rappresentanti Varè e Pasini Lodovico. Si prosegue alla estrazione a sorte dei due secretar», che pel Regolamento vanno a cessare dalle loro funzioni, e sortono i rappresentanti Antonio Somma e Pacifico Valussi. Quindi si procede alla nomina dei due secretarli in loro sostituzione; e risultano rieletti gli stessi rappresentanti Valussi Pacifico con voti 74, ed Antonio Somma con voti 59. Invitato dal presidente il rappresentante Lodovico Pasini ad occupare il seggio di vicepresidente ( che gli venne testé deferito )} domanda la dilazione di un giorno per oltare fra questa nomina e quella precedentemente conferitagli di questore. Il presidente Manin (sale applaudito la tribuna): Il Governo, quando nel 45 corrente approfittò del diritto concessogli di prorogare l’Assemblea, nel messaggio fatto al presidente disse che nella prossima adunanza avrebbe giustificato questa sua disposizione, quando non fosse slata già giustificata dai fatti, che fossero avvenuti nell’ intervallo. Forse i fatti avvenuti nell’intervallo possono avere bastantemente spiegate le ragioni, che indussero il Governo a quella disposizione. Tuttavolla credo opportuno di sommariamente esporvi quali, nell’intenzione del Governo, erano queste ragioni. Il 14 marzo giunse un corriere apposito, spedito da Torino e portante un dispaccio in data del 9, il quale avvisava il Governo di Venezia che col giorno 42 sarebbe stato disdetto l’armistizio, e pel giorno 20 si sarebbero riprese le ostilità contro gli Austriaci; ed era invitato il Governo di Venezia a predisporre i mezzi per cooperare efficacemente e degnamente sui campi veneti e lombardi. Il Governo veneto credette essere in debito di soddisfare a questo invito, e di doversi preparare per cooperare appunto colle altre forze italiane alla lotta della comune indipendenza.