-422 zione, co» vantaggi militari immediati, e senza pregiudizio della questione politica, da porsi e da sciogliersi in avvenire. A me pare che questa dichiarazione non sia mai stata fatta, e sia opportuno farla presentemente; e tanto più opportuno, in quanto che gli stali romano e toscano hanno fatto dei passi verso questo scopo, cioè verso una più stretta unione, principalmente militare in Venezia. Sappiamo che la Romagna ha votato 400,000 scudi in soccorso di Venezia ; sappiamo che il ministero toscano ha proposto una Commissione di guerra per accordarsi sulle misure di difesa comune. Dunque io credo che Venezia debba rispondere a questi atti del Governo romano e toscano, con un atto ancor più risoluto, dicendo: Venezia si dichiara solidale nella difesa dello stato romano e toscano, e invita Romagna e Toscana a dichiararsi egualmente solidali nella difesa di Venezia. Venezia non ci perderebbe nulla, anzi guadagnerebbe, in quanto che, se gli stati romano e toscano si dichiarano solidali nella difesa di Venezia, sono obbligati a sostenere Venezia con tutti i mezzi, che sono in lor potere, uomini, armi e mezzi finanziarii. Venezia ha fatto sacrifizii, che nessuno stato ha latti; per cui la Romagna e la Toscana potrebbero entrare in questa via di sacrifizii pecuniarii, seguendo l’esempio di Venezia, i quali sacrifizii sarebbero fatti a benefizio di Venezia. Dunque io credo che^ quando Venezia si pronunciasse solidale della difesa degli stali romano e toscano, e facendo questo italianissimo atto, non comprometterebbe in nulla il suo avvenire politico, e nello stesso tempo farebbe atto utilissimo alla propria difesa. Perciò io proporrei che si dicesse: L'Assemblea decreta: Lo stato di Venezia è solidario nella difesa degli stati romano e toscano. Il potere esecutivo è incaricato di ottenere dagli stali romano e toscano che si dichiarino soli-darii nella difesa di Venezia. Il presidente: Prego il rappresentante Sirtori di formulare la sua proposizione in iscritto. Il rappresentante presidente Manin: Che Venezia intenda di accettare la solidarietà cogli altri stati d’Italia, che voglia combattere per l’indipendenza, è cosa che non può ammettere nessun dubbio. Intorno a ciò, sarebbe affatto superfluo che l’Assemblea dichiarasse nuovamente, con nuove parole, quello che ha già dichiarato, altre volte, con altre parole, e più coi fatti. La proposizione per altro del rappresentante Sirlori viene spiegata dai motivi, che da lui ne furono addotti. Egli disse: questa vostra dichiarazione servirà a manifestare il vostro voto per l’unificazione italiana. Si tratta dunque, 11011 di far conoscere all’Italia una cosa, che l’Italia non può ignorare; ma di ottenere dall’Assemblea un voto per la unificazione dell’Italia. Ora, essendo coerente al programma del la agosto, che anche ncl-Pultima sessione di quest’Assemblea fu riconfermato, io credo di potei' insistere perchè questioni di partito non se ne trattino. Gl’Italiani amici del loro paese, e desiderosi dell’indipendenza, si dividono in quattro opinioni politiche coscienziose e sincere: repubblicani» regii, unitarii e federalisti.