394 silà che accanto al potere esecutivo vi sieno dei ministri. La ragione, eli’egli ha addotta, è la piccolezza dello sialo. Io la nego. Mi parcelle, per quanto sia piccolo uno sialo, non può essere costituito di\eminente da quel modo, in cui sono cosliltiili tutti gli stati. 11 capo del potere esecutivo 6 sempre investito di maggior autorità, e di maggior prestigio, quanto meno direttamente entra nella trattazione degli affari, e perciò in tutti gli stati vi sono dei ministri, che trattano dei singoli affari direttamente. Il presidente sa conoscere i ministri, s’intende coi ministri, perch’egli stesso gli ha scelti , e li dimette se non operano secondo la sua mente; salvo sempre all’Assemblea d'approvare, col mezzo delle sue deliberazioni, la scelta dei ministri. Dunque ini pare clic non ci sia ragione per discostarsi da quello che si fa in tulli i paesi, e nelle circostanze le più gravi. La necessità di questi ministri riesce tanto più manifesta nelle nostre circostanze, perchè , se ben mi ricordo, Manin, in altra circostanza, in questa stessa Assemblea ha dichiarato che mai egli vorrebbe assumere sopra di sè tutto il potere, perch’egli non s’intendeva punto di cose di guerra e marina, e che non volle assumere sopra di sè la responsabilità di affari di cui non s’intende. Dunque è necessario che \i sieno ministri di guerra e marina, che sicn risponsabili dinanzi all’Assemblea direttamente, perchè, ripeto, il rappresentante Manin non potrebbe controllare tutti gli atti, di cui non s’intendesse. Perciò è necessaria questa responsabilità dei ministri. Il signor Varè diceva che vi sarebbe una responsabilità morale; ed adduceva per esempio la responsabilità, che il Gomitalo di vigilanza ebbe nell’Assemblea. Io credo che sia sempre meglio che i poteri subordinati, i poteri che sono al di sotto dei poteri ministeriali, non rispondano che ai ministri, e questi all’Assemblea ed al capo del potere esecutivo, dal momento che l’Assemblea ha eletto il capo del potere esecutivo. Si lascia poi ai ministri il nominare e controllare i loro subalterni, altrimenti siamo nella perfetta anarchia, e, volendo diminuire i poteri dell’Assemblea invece si viene ad esagerarli. Si vuol togliere all’Assemblea il diritto che i ministri sieno risponsabili a lei e nello stesso tempo si vuole che gli impiegati tutti sieno responsabili dinanzi all’Assemblea. Ciò è togliere all’Assemblea il diritto costituzionale per darle un potere anticostituzionale. Veniamo ora al terzo paragrafo. Quanto alla concessione dei poteri eccezionali, io confesso che ho prestato molla attenzione al discorso, che venne a fare Daniele Manin, e credo che nessuno possa arguire da quel discorso eh’ egli domandi dei poteri eccezionali. Egli ha fatto appello alla concordia; egli ha l'alto appello alla politica d’aspettazione; e domandò clic le questioni politiche sieno differite : ma egli non ha profferita una sola parola, la quale abbia rapporto coi poteri eccezionali, che secondo taluni eredonsi da lui necessarii. Quanto alle confidenze eh’ egli può aver fallo ad alcuno dei deputati, queste confidenze possono essere stale fatte al momento dell’ agita-zione prodotta dal tumulto; ma credo che il Governo e l’Assemblea deb-