483 a’concittadini mandava, e, ripetea, V Evviva alla Repubblica ed a S. Marco. L’aria sull’istante rimbombava di innumeri voci giubilanti: Viva la Repubblica! viva Sun Marco! In un baleno tutta Venezia echeggiò di questo grido concorde, ed il popolo distrusse a furore in un baleno tutte le bicipiti aquile e gli altri avanzi dell’austriaco despotismo. Da quel giorno tu fosti, o Manin, l’idolo del tuo popolo; ma da quel giorno una grande immensa responsabilità ti pesa sul capo ... e l’hai sancita colla Presidenza che teste assumesti. Tu ci devi sottrarre alla tedesca rabbia, all’ambizione dei re; tu ci devi incolumi condurre all' Appello della futura Dieta italiana in Roma, come hai promesso al 4 di luglio. Il tuo nome ora è grande : sarà allora immortale per tutti i secoli. Il mondo intero ti guarda; ma tu vincerai, perchè son leco Dio e il Popolo. IL POPOLO VENEZIANO. 22 Marzo. IL VENTIDUE MARZO MDGGGXLIX. Su fratelli all’armi, all’armi; Di pugnar è questa l’ora Non si sogni pace ancora, Morte, morte agli oppressor. Questi barbari ladroni Che devastali nostra terra, Col pretesto della guerra, Assassinali le città. Tanti prodi che traditi, Dalle tombe gridan sangue .... Sangue ! Questa terra che ora langue, Vendicata alfin sarà. G. B ORTO LINI. 22 Marzo. VENEZIA, 22 MARZO. La città è oggi parata a festa, con infinite bandiere e drappi trico-lorati per tutte le vie. La solennità del 22 marzo, l’anniversario della "vittoria popolare, la memoria della più santa rivoluzione che fosse mai, si leggono nei volli a tutti i cittadini. Alle undici ore circa si celebrò dal Patriarca la messa, e poi si cantò Te Deunij con ^intervento dell’Assemblea dei rappresentanti del popo-*°5 del potere esecutivo, e di moltissimi funzionarli civili e militari.