17 Marzo. Genova 44 marzo. A Genova, il 14, fu pubblicato il seguente MANIFESTO. Genovesi! Io ini studiai di tenere tranquilla tra il cozzo delle varie opinioni la vostra città, acciocché il governo avesse agio di preparare nella quiete e nel silenzio, la più grande opera nazionale. In quel doloroso uffizio, era unico mio scopo condurvi in pace fino al giorno* in cui tutte le opinioni oneste sarebbero unificate in una sola, quella di cacciar 10 straniero. Io benedico Iddio, e ringrazio voi, o cittadini^ che i miei sforzi non riuscirono vani, Genovesi! il gran giorno si avvicina: la guerra è intimata: lunedì passato il governo denunciava a Radetzky Farmistizio. Eccovi il docu-* mento : 11 governo di S. 31. Carlo /.Uberto, re di Sardegnat ecc.j a S. E. il ma- resciallo conte Radetzky, comandante supremo delle truppe austriache iti Italia. Quantunque la convenzione dell’armistizio, stipulata in Milano fra gli eserciti sardo ed austriaco il 9 agosto 4848, non sia stata ratificata dai poteri costituiti negli stali di S, M. Carlo Alberto, e non abbia mai avuto altro carattere che quello di alto meramente militare, e transitorio, tutte le condizioni, da esso imposte all’esercito sardo, furono fedelmente, ed esuberantemente adempiute. All’incontro, le autorità austriache hanno violato e tuttavia persistono a violare i patti che, a seconda di quella convenzione, dovevano« Mantenere ; fra le quali violazioni accenniamo, siccome le più flagranti, la negala restituzione della metà dei parco di Peschiera, — la occupazione militare e politica dei ducati, — il blocco da terra e da mare, e gli altri osteggi a nienti a Venezia, — e le immanità d’ogni fatta poste in cambio della protesinne, che il governo imperiale, coll’articolo V dell’armistizio,, assicurava a tutte le persone e le proprietà, nei luoghi dall’esercito regio sgombrati. Le molte istanze e querele del governo regio contro le dette viola-» j«oni, rimasero inefficaci. La quale pertinacia riesce tanto maggiormente imputabile al governo imperiale, quanto che il luogotenente generale barone di Hess nel suo rescritto primo ottobre 1848, manifestava « clic Ja franchezza e la lealtà militare non difficilmente consentirebbero ad am-' mettere le reclamazioni del ministro di guerra sardo, ma che il maresciallo conte Radetzky, non essendo in codesto affare se non V organo responsabile del suo governo, trovavasi suo malgrado costretto ad adot-tare il sistema del gabinetto di Vienna. » Anche allo scopo dichiarato nell’armistizio, qual era di aprire l’adito »d un negozio di pace, il governo imperiale evidentemente trasgredì, e contravvenne, e quando ha frustrate le sollecitazioni delle alte potenzi?