383 La proposta del rappresentante Tommaseo, che, cioè: la Commissione per riferire sulla proposizione del rappresentante Olper debba domani dare il suo rapporto, viene votata per alzata e seduta. Essendo però risultata dubbia tanto la prova che la controprova, si procede alla votazione per appello nominale. La proposta suddetta viene ammessa con voti affermativi 57, conilo voti negativi 47. Dopo di che, i rappresentanti sono invitati a riunirsi nelle respettive Sezioni per la nomina dei cominissarii; e la seduta viene levata alle ore 3 pomeridiane. Sessione del 7 marzo. (Presidenza del cilladino Calucci.) L' adunanza ha principio alle ore 12 e oji colla lettura del processo verbale, eh’è approvato. Il presidente: Venendo all’ordine del giorno, invito il relatore a leggere il rapporto della Commissione sulla proposta del rappresentante Olper. Il rappresentante Baldisserotto legge il rapporto: Era parere di alcuni tra i componenti la Commissione, che l’Assem-blea potesse con le sue deliberazioni dare al Governo autorità sempre nuova, siccome quella che, uscita dai suffragii del popolo, dev’essere la fonte di ogni autorità. Era parere loro che il Governo, tenendo nelle sue mani t;mte forze di milizia e appoggiandosi sull’affetto del popolo, potesse con le ordinarie cautele provvedere alla conservazione dell’ ordine in paese naturalmente buono, e potesse discernere le profonde dalle leggi ere agitazioni, per modo da rassicurare i men coraggiosi e mantenere a questa città la fama, ch’ella si è meritata, di concordia dignitosa. Ma anche quelli che manifestarono questo potere, considerando che il cittadino Daniele Manin afferma nella sua coscienza essergli impossibile governare co’poteri ordinarli, e, se più non gli si concede, afferma di voler dimettersi dal Governo: e poiché sanno il popolo essere affezionato al suo nome e rispettano la notorietà del quasi universale suffragio, per togliere ogni pretesto di guerra civile, ogni speranza alle insidie degli esterni nemici, intendendo che non sia punto detratto nell’essenza ai diluiti del popolo, credono dover consentire cogli altri che siano ad esso cittadino Manin dati a tempo i poteri straordinarii, nei limiti da segnarsi qui sotto. E noi faremmo, se non credessimo che la sua coscienza, e il rispetto eh’è debito al popolo che l’ama, e il giudizio de’presenti e degli avvenire, lo persuaderanno a giustificare il sacrificio, che noi facciamo, di parte delle nostre libertà all’indipendenza e alla pace. L’articolo primo del progetto di legge non offriva soggetto di alcuna discussione: il potere esecutivo devesi delegare dall’Assemblea o ad una persona individuale o a un corpo morale; e, nel caso nostro, le condizioni dello stato, le quali richiedono pronta energia, e la piena fiducia clic noi poniamo nell’amore di patria del cittadino che vedevamo proposto, ci consigliavano a ritenere il primo partito.