263 a che ci sia dato di cacciarlo da quella terra, che ricorderà per secoli le orribili devastazioni sofferte, ed avrà aggiunta una pagina luttuosa nella storia delle irruzioni dei barbari, di cui fu troppo spesso il sanguinoso teatro. La estensione di difesa guardata da legni armati, qui fu in altra occasione descritta. Senza occuparvi ora nel dettaglio di qualche rinforzo dato ad alcuni punti, e dei provvedimenti a cui si accorse secondo le circostanze, mi restringo ad osservare che la Marina non si limitò al presidio della linea di mare, ma a quello pure dei Forti, in una proporzione maggiore dopo il 13 agosto, e quindi tanto più fu obbligala ad accrescere successivamente la forza rispettiva dei tre corpi militari che la compongono, la quale da 4195 uomini fu portata ora a 4845, ed accresciuta così di 700 individui, la maggior parte d’artiglieria, essendosi lascialo sempre aperto 1* arrotamento. Se il reclutamento nella Marina non fu così pronto, come negli altri corpi, e trovò qualche difficoltà, potremo a buon dritto ritenerlo come conseguenza della qualità del servizio, obbligato su piccoli legni da guerra, che armati di grossa artiglieria guardano i canali ed i porli, che mettono nella laguna; servizio costantemente gravoso, dovendo e ullìziali ed equipaggi assoggettarsi alla più penosa immobilità ed isolamento, necessariamente esposti a tulle le inclemenze delle stagioni. L’esempio d’insuperabile costanza e vero amore di patria, dato dagli uffiziali destinati a quei punti, ebbe una poderosa influenza sopra le genti aggregatesi, talché tutti stettero saldi al loro posto lino al cedere delle forze fìsiche ; ma se n’ebbe per questo in alcuni momenti soverchio numero di ammalati, e fu necessario impiegare una continua forza di ricambio. Superati gli ostacoli e le strettezze finanziarie, fu quasi ridotto ora al completo 1’ armamento e vestimento della gente dei varii corpi, la cui istruzione fu contemporaneamente il più possìbile coltivata, come non si ommise con prudente fermezza, nelle difficili circostanze presenti, di mantenere e promuovere la indispensabile militar disciplina. Nel Collegio, ove la nostra Marina fonda le sue future speranze, e nella Casa di educazione, ove si addestrano valorosi figli alla patria, regna quel buon ordine, che deve realizzare i nostri desidera. Io fermerò particolarmente la vostra attenzione sulla operosità del-F Arsenale, che, se non è quale lo addita la maestà ed estensione delle sue fabbriche, quale lo era sotto il Governo degli avi nostri, ridotti ora gli operai ad un complesso di circa 2300 nelle varie arti^ fu così portata ad una condizione superiore a quella, in cui si trovava prima del 22 marzo. Venezia, fra le città marittime la più confinata alle sole risorse dell’industria e del commercio per l’alimento del suo popolo, nel languore commerciale in cui era stata condotta, e nella circoscritta attività industriale, riguardò sempre F Arsenale marittimo di guerra come il principale stabilimento, che potesse dar lavoro a tanti suoi operai. Un rilevante numero di professionisti nelle arti industriali marittime,, dopo aver veduto per anni ed anni, nella inoperosità dei cantieri privati, la emigrazione di