462 di spirili ni lulto lo Stalo, avrebbe potuto produrre qualche moto subi-laneoj fecondo di conseguenze fatali all’umanità ed alla pubblica quiete di questo Regno e di tutta Italia. Si volse in appresso a considerare che i riguardi verso le Alte Potenze mediatrici non potevano impegnare tanto la Sardegna da recarla al sacrifizio del proprio onore e della propria salute; e si persuase, che la sapienza di que’ Governi, e la generosità di quelle nazioni avrebbero riconosciuto che l’opera amica della loro interposizione la riguardava pur sempre siccome un beneficio, sebbene uscita vuota di effetto, senza che punto siane scemalo nè il merito dalla parte loro, nè la gratitudine dalla sua. Pensò che, non avendo mai l’Austria accettala della mediazione veruna base, ed anzi avendo iteratamente dichiaralo in atti pubblici e solenni di non voler punto prescindere dai trattati del 1815, nè cedere alcuna parte de’ terrilorii posseduti in forza di essi, il concetto stesso della mediazione riusciva interamente illusorio. Pensò inoltre che, se Francia ed Inghilterra avevano comportato che l’Austria tenesse si poco riguardo della loro mediazione, non potevano chiamarsi offese della Sardegna se pigliava il parlilo di tornare nello stato in cui era prima che esse interponessero i loro ollìeii, nei quali ella mostrò sempre una sì leale fiducia. Pensò da ultimo, che Francia ed Inghilterra e tutte le nazioni civili non avrebbero potuto non ravvisare quanto ci sia di nobile e di generoso nel proposito di un Governo e di un popolo, che per rivendicare 1 indipendenza nazionale, per liberare dalla più crudele delle oppressioni una parte de’ loro fratelli, si deliberano a correre i rischi estremi a petto d' uno dei più potenti Stati del mondo. Finalmente, gettalo uno sguardo sullo stato della Penisola, raccolse di primo tratto, che il volo nazionale della indipendenza dura costante per tulio : che quante vi fervono generose passioni sono da esso inspirate ; clic quanti vi si agitano malvagi ed ignobili istinti se ne giovano per vestirsi di speciose apparenze; e che dall’adempimento di questo voto, siccome vi poimo essere sussidiale tutte le forze benefiche, cosi 'i possono le malefiche essere gagliardamente combattute. Si convinse inoltre che a raccogliere in uno gli spirili divisi della nazione, unico rimane questo espediente di stimolarla con l’esempio a riconsecrarsi a quella grande impresa nazionale, a cui nel marzo e nell’aprile del passato anno corse con tanto vigor di entusiasmo. E, ponderate tutte le eventualità? poste ad esame le cause remote e prossime degli ultimi avvenimenti, si ridusse a questa persuasione, che l’uscire dal presente stalo non è uiejj necessario per l’Alta Italia, che per l’intiera Penisola, in cui altrima»u sarebbero poste a gravissimo cimento le più essenziali ragioni delloi u|C politico e sociale. In capo a tutte queste considerazioni vide il Governo Sardo ehi- b iimaneva un solo partilo da prendere: vide che non gli restava da I’1 el‘ dere che il partilo della guerra; e lo prese. , e Dopo le laute e così flagranti violazioni dell’armistizi» cornine^ dall Austria, la Sardegna, i cui poteri costituiti nè lo riconobbero, ratificarono, era certamente in diritto di tenersi esonerata dal denunci o, ma pui di questo diritto si volle dimenticare, per mostrar s,u0