450 potrà lacerare. Concordia, modestia, risparmio, perseveranza, fortezza al disagio, che pesa ancora più del pericolo., saranno la nostra salvezza, Tra voi son fratelli di tutte quasi le regioni d’Italia, come deputati ad un’assemblea, che possa ju campo aperto decidere con l’opera le sorti Mostre. Vincete i rancori e le ambizioni e le cupidigie: vincerete il ne-Ìnico, Non nella sognata debolezza del nemico sperate, ma nella costanza vostra. Ringraziate que’buoni, che vi congiunsero in schiera eletta e al popolo cara; ringraziate questo popolo generoso, che vi offre occasione a meritar bene di tutta quanta l’Italia, TOMMASEO. BRINDISI DETTO DA ARNALDO FUSINATO in occasione del banchetto patrio dei Cacciatori delle Alpi, Fra il gaudio solenne, che spande d’intorno La santa letizia di questo bel giorno, Tra il suono festoso dei liberi canti, Tra i nappi spumanti — d’eletto liquor, All’alba vicina del nuovo cimento Un lieto concento — s’innalzi dal cor. — Qual pagina eterna d’infamia o di gloria Ai figli d’Italia prepara l’istoria ? La compra vergogna di pochi codardi Sui mille gagliardi —- l’infamia gittò. Sfidiamole ancora quest’ orde di schiavi, E 1’ onta si lavi — del dì che passò. — Non duci nudrìti all’ombra dei troni Trarranno a battaglia le nostre legioni; Ma noi guideranno sui campi cruenti Le splendide menti — dei prodi guerrier, Clie ai liberi soli d’Italia cresciuti Non sono venduti — all’oro stranici’, 0 Voi generosi, che providi e forti Di queste lagune vegliate le sorti, 0 Voi, che alla patria sacrate sull’ara La parte più cara — del vostro pensici1, E questa leggiadra Sultana dell’onda Per Voi si circonda — di nuovi guerrier, Il grido ascoltate del bardo alpigiano, Che al cielo nativo protende la mano : Ai fidi soldati, che fremono tanto, Gridate soltanto — eh’è l’ora d’uscir; Ai vostri leoni le sbarre schiudete, Vedrete, vedrete — se sanno ruggir! Noi primi dell’Alpi sull’irte scogliere Vogliamo piantale le nostre bandiere ;