449 c ritorna, come nel suo principio, unico nido di libertà. Ora se la cittadinanza italiana fosse negata a que’ benemeriti che son qui a combattere per TItalia, codesto non potrebb’essere sofferto dagl’italiani, senza grave rammarico. 10 dunque, in nome di tutta Italia, prego che a questa parola solenne sia dato il senso più generale : prego che al sig, Sirtori e ai Lombardi benemeriti, che combattono per noi e con noi, non sia dato il dolore di rinunziare alla cittadinanza propria, neppur nel pensiero, neppure nell’apparenza (applausi fragorosi) per farsi Veneziani. Veneziani essi sono nell’anima: e saranno anche quando, dopo la vittoria compiuta, si disperderanno per altre parli d’Italia a portare il nome di Venezia benedetto e onorato, come l’hanno nel cuore, (Applausi universali.) 11 rappres. L. Pasini, dichiarando di aderire al preopinante, professa che i suoi ragionamenti si riferivano solamente al testo della legge. Il presidente: L’Assemblea dunque dovrebbe dare la sua approvazione a tutte queste nomine, meno quella del dott, Pasqualigo, la quale esige ulteriori spiegazioni. Il rappres. Benvenuti? Domando che, prima di procedere alla votazione, l’Assemblea sia consultata sulla divisione della proposta tra i militari e i non militari. Qui succede una breve discussione fra i rappresentanti Benvenuti e Pasinidopo la quale il presidente invita l’avvocato Benvenuti a formulare la sua proposizione. Il segretario Alberti: Credo che la proposta dell’avvocato Benvenuti possa formularsi nei termini seguenti : » L’Assemblea adotta l’emenda dell’avv. Benvenuti, tendente a con-» validare con due votazioni distinte le elezioni, cui riferiscons! i letti » rapporti, votando cioè prima per le elezioni dei civili, poscia per quelle » dei militari. « Il rappres. L. Pasini ripete le sue osservazioni sull’ inopportunità di tale divisione; aggiungendo che fra’militari trovansi cilladini veneti e non veneti, e che perciò un giudizio, portato dall’ Assemblea sopra la validità delle elezioni dei militari in genere, mentre potrebbe essere giu-stilicablie per gli uni, non lo potrebbe essere egualmente per gli altri. II rappres. Benvenuti ritira la sua proposta. Il presidente, invitando l’Assemblea a deliberare sul significato da darsi alla parola cittadinanza, occorrente pel diritto di eleggibilità, pone a’ voti la seguente proposizione : » Considerando che la parola cittadinanza devesi intendere come » interamente estesa per tutta l’Italia, 1’ Assemblea animelle la validità » di tulle le elezioni indicate nei rapporti delle due Commissioni, tranne * quella che, si riferisce al cittadino Pasqualigo, su cui insorgono dubbi.» Il rappres. Olper domanda che alla parola cittadinanza si aggiunga? compresa nella legge elettorale. Dopo una breve discussione, alla quale prendono parte i rappresentanti Alberti, Olper} Pasini, si pone a’ voti la semplice proposizione, quale fa formulata dalla presidenza, e questa viene ammessa alla quasi unanimità.