222 cili e pronte, uè alcuno avrebbe potuto accorgersi che Venezia fosse città assediata da otto mesi, ed il suo Governo lottasse con difficoltà sempre rinascenti. E poiché un governo popolare doveva, prima d’ogni altro interesse, tutelare quello del popolo, senza eccitare pretensioni infondate e sovvertitrici, o speranze vane, che sono sempre seguite dal disinganno; furono decretati nella città lavori straordinarii per occupare gran parte degli artieri, che rimanevano oziosi : mercè i quali provvedimenti, un altro migliaio di uomini è occupato in lavori necessarii od utili alla conservazione e al decoro della città e dei pubblici Stabilimenti, e tutte le domande che potevano giustamente esser soddisfatte, lo furono. Il Governo doveva inoltre nel tempo stesso essere scrupoloso mantenitore dei suoi obblighi, affinchè la fede pubblica non ne soffrisse; e perciò ha pagati e paga esattamente gl’interessi del suo debito, e, come ha mantenuto finora, cosi manterrà sempre la scrupolosa osservanza delle controllerie adottate per l’emissione e l’ammortizzazione della carta monetata ; in modo che nessuno possa mai muovere dubbio sulla conservazione inviolabile di quelle garantie, che dalle leggi fondamentali di essa furono assicurate. Una prova ne aveste nelle ripetute ammortizzazioni, che pubblicamente si fecero della moneta patriottica, appena alcuni benemeriti cittadini concorsero ad estinguere anticipatamente le obbligazioni cambiarie, che avevano emesse in cauzione della moneta medesima. L’ entrare in minute osservazioni sulle varie partite che si comprendono nel resoconto, che vi assoggettiamo, sarebbe tedioso ed inopportuno. Voi avrete sottocchio il prospetto generale dell’ amministrazione a tutto gennaio (*), i cui documenti giustificativi sono posti a disposizione dell’Assemblea. Noi vi preghiamo di esaminarlo attentamente. Da tale studio confidiamo abbia in voi a sorgere il convincimento della grande cura, che abbiamo posto, per quanto in tempi così agitati era possibile, ad amministrare utilmente il danaro del popolo. Ed or concedeteci por fine a questo ragguaglio con una osservazione. La tranquillità interna, e la scambievole fiducia fra governanti e governati, sono il precipuo fondamento del credilo pubblico, anche negli stati più solidamente costituiti. Quanto non saranno esse maggiormente necessarie in questa città stretta d’assedio, che sostiene le enormi spese di guerra, quasi unicamente con carta monetala ? E però voi, cittadini rappresentanti, facendo presiedere a tutte le deliberazioni vostre la concordia ed il senno civile ( nè altrimenti p°" trebbe Un’Assemblea eletta dal popolo veneziano, che di concordia e di senno civile ha dato e dà sì splendidi esempi ), farete con ciò stesso un efficace provvedimento di finanza. II credito ed il prezzo della nostra carta monetata dipenderanno dalla fiducia, che ispireremo al paese e ai' l’Italia. E voi per certo non dimenticherete mai che la questione delle finanze è per Venezia una questione di difesa e di vita. O II prospetto qui accennato si dispensa in aggiunta alla Gazzetta.