co Voi sedete, o cittadini, fra i sepolcri di due grandi epoche. Dall’ima parte vi stanno le rovine dell’Italia dei Cesari, dall’altra le rovine della Italia dei Papi. A voi tocca elevare un edificio, che possa posare su quelle macerie, e l’opera della vita non sembri minore di quella della morte, e possa fiammeggiare degnamente sul terreno ove dorme il fulmine dell’aquila romana e del Vaticano, la bandiera dell’Italia, del popolo. Dopo ciò, noi inauguriamo i vostri immortali lavori sotto gli auspicii di queste due santissime parole : Italiu e Popolo. 11 Febbraio. ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA Unità e Democrazia. — Dio e il Popolo. Salute ai fratelli che sotto la ferrea mano del barbaro sostengono la dignità nazionale, e mostrano all’Europa che fra l’italiano e l’Austriaco non vi può esser pace nè tregua mai. Agli esuli è santissima gioia il vostro italiano contegno, — per tal modo si rappresenta da sè il popolo Lombardo-Veneto al congresso di Brusselles, che ormai dovrà riconoscere non esservi mediazione possibile senza la indipendenza. — Che nessun italiano osi andar deputato della sua città all’ Assemblea austriaca di Krem-sier, che, ingannando 1’ Europa, tenta di presentare a Brusselles un’Austria costituita e pacificata, mentre tuona il cannone in Ungheria, e i suoi ma-rescialli s’affaticano sul Po e sul Danubio a spegnere nel sangue la nazionalità dei popoli oppressi. Stolti cessate dagli inutili sforzi! la spada non spegne la idea: mentre i bollettini austriaci annunziano caduta Buda, e pacificata la Lombardia, il gran principio della Sovranità del popolo, pronunciato alla dieta di Kremsier in faccia all’assolutismo, minaccia di sciogliere l’Assemblea che volea far risorgere ima nazione austriaca in Europa. •— Fratelli che soffrite, fratelli che siete lontani dai vostri cari soffrenti, non credete che il nostro paese debba subire l’Austria, o attendere il buon volere del re di Piemonte : una volta, se ben vi ricorda, l’Italia era Milano; oggi l’Italia è in Roma, in Veuezia, in Genova, in Firenze, dappertutto ove italiani uomini combattono e si apparecchiano a combattere in nome della Unità e dell’ Indipendenza della patria. Mentre i nostri fratelli del Piemonte di nuovo riformano le schiere, la Toscana, che diede gli eroici volontarii di Curtatone, prepara un esercito; in Roma, fuggito Pio IX, alla debolezza ed alle finzioni del suo governo succede un potere popolare, e le associazioni e i Circoli di tutte le città della Romagna si uniscono a gara per proclamare decaduto il Papa : e la Costituente Italiana è convocata in Roma. Fin nella stessa Napolij in mezzo ai gesuiti, ai lazzaroni, ai satelliti del re Borbone, si bruciò pubblicamente la scomunica che il Papa lanciò contro gl’italiani, ora che voglion combatter davvero ed esser nazione. E lo saremo per Dio! non credete a chi dice esservi oggi in Italia anarchia e vane parole: prima di scender in campo 25 milioni d’ uomini divisi da tanto tempo per le male arti