160 Il rappresentante Sirtori : Mi dispiace di dover fare, alia formula proposta dal rappresentante Tommaseo, un3 obbiezione simile a quella eh’ egli fece alla formula del signor Miuolto. La formula del Minotto era che il Governo dovesse avere pieni poteri per l’ordine pubblico; la formula del rappresentante Tommaseo è che il Governo debba averej pieni poteri per la difesa interna. Voglio solamente fare un’ obbiezione alla parola difesa interna. La difesa interna suppone interni nemici così forti (mormorio) che i poteri ordinarli di un governo, aiutato da un popolo coni’ è il popolo di Venezia, aiutato da un’ Assemblea come siamo certi eh’ è la nostra Assemblea, non bastino: Dunque io credo che questa parola sia un atto di disfiducia a tutto il paese (disapprovazione.) . . . Domando se un governo che è assislito da un’Assemblea (silenzio, silenzio) .. . ha bisogno di straordinarii poteri . . . Questo mi pare sia un altro termine per riconfermare la dittatura. Io credo che la dittatura sia incompatibile coll’Assemblea. Io propongo dunque questa emenda: Sono conferiti ui rappresentanti triumviri Manin, Graz inni e Ca-vedalis tutti i poteri esecutivi necessarii pel governo e per la difesa dello stato. (Mormorio.) Il rappresentante Minotto: Io voleva dire soltanto che mi pare il rappresentante Sirtori abbia confuso una cosa con 1’ altra. Egli mi parla di temere della quiete del popolo; io dico che il nostro popolo conserva una tranquillità senza esempio : ma lutto giorno il nemico ci tenta colle sue male arti, col seminare discordie, e fomentare partili. Quindi io credo necessario accordare al Governo pieni poteri, onde possa prendere tutte quelle misure, che il bisogno richiede (Applausi.) Il rappresentante Benvenuti: Io ho domandata la parola per rettificare un’espressione del rappresentante Sirtori. Egli ha delto che l’Assemblea non deve rivenire sulla questione già stata decisa ; egli disse che, se FAssemblea conferisse attualmente pieni poteri ai Ire rappresentanti del popolo, essa si contraddirebbe perchè farebbe una nuova dittatura. Io dichiaro che la questione di fatto questa mattina non è avvenuta per parte mia. Ho trattato sulla sola questione, direi cosi, astratta, di diritto, senza riguardo di persone. Dissi: la cosa è cosi, non esiste più la dittatura che avevamo costituita l’altra volta. Si tratta di vedere che cosa debba farsi; se occorre di costituire nuovamente la dittatura. Se sarà cessata, non giova occuparsi della questione, se converrà o non converrà mantener la dittatura. Il rappresentante Sirtori opina che la spiegazione, che il sig. Benvenuti intese di dare, sviluppi molto la questione, intavolandola a questo modo: se si debba o no rinnovare la dittatura. Egli opina negativamente perchè dice che due poteri sovrani sono tra di loro incompatibili; imperocché il Governo^ essendo rivestilo dell» dittatura, potrebbe sciogliere o prorogare FAssemblea. E conchiude col dire che così Venezia non sarebbe più la grande Venezia, e il suo nome si oscurerebbe in faccia l’Europa; Venezia così piena di amore, così piena di sagrifizii, comparirebbe invece una cittì* agitala da parli civili ; Venezia non avrebbe più cittadini. (Approvazioni e disapprovazioni.)