396 Osservo, del resto, che non bisogna illudersi ; che, se si faranno dei ministri che accetteranno il mandato, avranno sempre una responsabilità verso il paese. Se tradiranno il loro dovere, tradiranno sempre la patria, e saranno quindi responsabili in faccia alla nazione. Perciò , finalmente , che riguarda la concessione dei poteri straordi-narii, come membro della Commissione , partecipo , che molti degli opponenti dicevano che si trattava di sacrificare la libertà; ma io mi sono ricordato di un principio, sempre professalo , e che professerò sempre : che si sacrifichi la libertà, se si tratti della salvezza cl’Italia. Quindi abbiamo detto : noi rinunciamo anche alla libertà, purché vi sia una necessità assoluta. 10 confesso che si è molto esitato a riconoscerla; anzi molti fra di noi credevamo che 11011 vi fosse. Ma quella necessità, che noi non credevamo, fu credula dalla persona in cui riponevamo la nostra fiducia, fu creduta dal cittadino Manin. Quando egli ha detto: Io non posso accettare l’incarico, che voi mi date, se non a queste condizioni ; noi abbiamo detto: Da questa dichiarazione nasce la necessità; e quindi abbiamo subito deciso di lasciare a lui tutta la responsabilità. Foci : Ai voti, ai voli ! 11 rappresentante Sirtori: Il punto nel qual principalmente io dissento c che difenderò per quanto sta in me, è la necessità della responsabilità ministeriale. Questa necessità è assoluta, e non c’è ragione perchè ora si faccia contro la pratica di tutti i paesi in circostanze affatto simili alle nostre. Ricordo che non parlai di circostanze ordinarie, ma parlai di circostanze straordinarie. Il 24 giugno, mentre la guerra civile, anzi la guerra sociale, ferveva in Parigi, il generale Cavaignac era investito di pieni poteri, eh’ ei però non esercitava direttamente, ma soltanto per mezzo dei ministri. Ricordo altresì, che qui stesso , in quest’Assemblea , il 13 agosto, momento certamente di maggiore agitazione che non adesso, fu istituito un Governo di tre persone , appunto dietro dichiarazione del rappresentante triumviro Manin : che assolutamente egli non poteva assumersi tutta la responsabilità del Governoe che, principalmente per le cose di guerra e marina, aveva bisogno di persone, che rispondessero direttamente all’ Assemblea. Dunque , ripeto , io credo di somma importanza mantenere il para-ragrafo della mia emenda. Quanto ai poteri eccezionali, ripeto, è atto di giustizia che dobbiamo al paese; in questo momento non c’è bisogno di poteri eccezionali; e di più faccio osservare che tutti abbiamo udito il discorso del rappresentante triumviro Manin, e in quel discorso non c’era cosa che accennasse al bisogno di poteri eccezionali. Aggiungo che la confidenza, fatta a qualche amico, poteva dipendere dall’agitazione del momento. Di più poi, il mio paragrafo prevede la concessione dei poteri eccezionali, perchè quando Daniele Manin, quando la persona investita del potere, venisse all’Assemblea e dicesse: dichiaro di aver bisogno di poteri eccezionali, credo che noi non li ricuseremmo. Bla credo logico, credo conveniente, credo molto dignitoso per 1’Assemblea , riservare l'i questione.