253 « dalle materie a loro attribuite; però avvertono prima di volta in volta « l’Assemblea, e quando, inseguito ai loro studii, vogliono fare una proti posta, si provvede per queste come per tutte le altre ». Il rappresentante Minotto : Confesso che mi pare essersi prolungata troppo la discussione sopra di un argomento così semplice. Abbiamo Commissioni, ciascuna formata di undici rappresentanti. Ognuno di questi ha il diritto di fare proposizioni ali’Assemblea. Dunque tutti hanno questo diritto. Se lo ha ciascuno separatamente, tanto più credo lo avranno complessivamente, perchè niente vieta che una proposta, invece che esser fatta da un rappresentante, sia fatta da undici. L’unico scopo della proposta che le Commissioni abbiano il diritto d’iniziativa, sarebbe quello appunto di poter erigersi da per loro in giudici se la cosa merita o no considerazione; il quale giudizio per un altro articolo successivo, l’Assemblea riserva a sè stessa. Ora molti credono che quest* obbligo della previa decisione della presa in considerazione per ogni proposta , possa essere una limitazione troppo severa ; ma egli è certo che ^Assemblea dichiarerà che si abbiano a prendere in considerazione tutte quelle proposte, che presenteranno una qualche importanza. Dunque io non so come si possa pretendere che undici rappresentanti si arroghino il diritto che V Assemblea accordi loro l’autorità di esaminare tutti gli atti necessari per una proposta, la quale, se fosse stata presentata prima all’ Assemblea, forse non sarebbe stata presa in considerazione. Se si vuole che le nuove proposte delie Commissioni permanenti sieno prima presentate all’Assemblea, perchè essa dichiari se o no devesi prenderle in considerazione , allora la cosa andrebbe a dovere. Ma, in caso diverso, l’opinione degli undici rappresentanti andrebbe ad imporre a tutti quelli dell’Assemblea. Per conseguenza, insisterei che si lasciasse l’articolo come sta , salvo (quando si volesse dai e più importanza alla proposizione) il diritto degli undici rappresentanti, componenti una Commissione permanente, di presentare nuove proposte, firmate da tutti. Certo che, quando si vedrà che undici uomini speciali mettono il loro nome sopra una data proposizione , sarà assai difficile che 1 Assemblea non la prenda in considerazione ; e si avrà lo stesso scopo , conservando la regolarità. Il rappresentante Fare : Il discorso del rappresentante Minotto si fonda sopra la supposizione , che le proposte , venute dalle Commissioni permanenti, non debbano essere assoggettate alla votazione se si devono prendere in discussione. Noi acconsentiamo che anche le proposte, venute dalle Commissioni permanenti, debbano esser prima presentate all’Assemblea, per vedere se devono sì o no essere prese in considerazione. Non domandiamo nessun privilegio , però che la sola cosa , che domandiamo per la Commissione permanente, è il permesso di studiare con tutti i mezzi, che l’Assemblea ha dati alla Commissione stessa. Questo, e niente altro. Gli uomini speciali, prima di venire a fare una proposta concreta, desiderano , e ragionevolmente , che la loro proposta non debba essere priva di fondamento. Dunque, se sono condannati a lare le loro proposte anche prima di aver prese tutte quelle informazioni sui fatti} che come privati non potrebbero ottenere, ma bensì come componenti una Coni-