2G9 L'arrotamento si continua, e te disposizioni sono emesse per recarne l'aumento ad altri 5000, sempre però di truppe ordinate; che le irregolari mal reggono alla noia, e mal convengono al servizio dei molli-plici disgiunti nostri Forti. Triplicalo risulta il numero de' cannonieri in questo ultimo semestre, già esercitali al servizio di ramparo e di costa, e due volanti batterie, equipaggiale e ben istruite, sono per uscir in campagna. Alle forze di linea arroger si potrebbero le quattro legioni della Guardia cittadina e i suoi bersaglieri e cannonieri, poiché infatti gareggiano colle schiere regolari nella temila, nell’armamento, nell’istruzione; partecipano ad ogni cimento, e nell’atto che vegliano alla pubblica quiete, ed accorrono ad ogni tumulto, se ne scorgono sui rivellini di Mar-ghera, di quei di San Marco, di Cannareggio, di Castello, ec.; come a Brondolo ed a Mazzorbo di quelli di Chioggia e di Burano. Cento sono i legni armati in guerra, che i porli, i canali, le lagune custodiscono; montati al completo di artiglieri e di marinai, Veneti tutti, di que’ che primi insorsero, che anelano di agire per la redenzione di Venezia. Chi oserebbe affrontarli ? Come approssimarsi alle barricate? Se pure un’oste numerosa e risoluta, senza valutar perdita ed eccidio, distrugger potesse, se non conquistare, i nostri forti, i nostri ridotti; quei marinai e cannonieri, que’nostri cento legni, schernirebbero P insania di chi volesse attaccare Venezia. L’amministrazione della guerra, complicatissima sempre, malagevole è molto più a regolarsi negli stati, negli eserciti nuovi, e che sorgono da una rivoluzione. La recente storia del Consolato e dell’ Impero di Francia, le difficoltà, gl’imbarazzi, le querele rammenta del grande condottiero, che riusciva a formare nullameno il più ordinato esercito del mondo. Assoggettare egli seppe a’ suoi stendardi la fortuna e la vittoria ; ma ingenuamente confessa di non aver potuto rimuovere affatto gli abusi economici, e domare la nequizia dei provveditori delle sue armate. Pochi disparati elementi militari qui esistendo, e comparsi nuovi uomini dal politico rovesciamento del 22 marzo, si rimase lungamente incerti ed oscillanti nel sistema da adottarsi tra l’italico di un tempo e l’austriaco od il piemontese^di oggi giorno; ed il peggio era che nessuno seguitasi, ma quando l’uno, e quando l’altro, giusta il rapido e successivo alternarsi delle persone, dei partiti, dei governi. Resistere si dovette al vecchi stazionar», egualmente che al moto irrompente d’indi-geste innovazioni, ma soprattutto imbrigliare, se non abbattere, coloro che, nella confusione e nelle turbolenze il vantaggio rinvengono, e sui mali speculano della società e della patria. Un sistema pertanto si è preferito, un Codice amministrativo militare promulgato; si sono istituiti i Consigli nei corpi, stabilita la tenuta dei ruoli della milizia, attivale le ispezioni periodiche, le rassegne straordinarie e rigorose. L’Intendenza dell’ armata è in grado, quando che sia, di rendere ragione di ogni partita. Scemale, se non tolte, sono le malversazioni, accresciute e crescenti le nostre economie. L’entità dei dispendii nel loro complesso, ed il loro decremento, risultano dai conti che il Governo non