433 si va di quella di AUila medesimo. Che se poi i giusti vostri lamenti c le vostre ragioni fossero siale rigettate, allora avreste anco potuto, anzi dovuto abbandonare le Cattedre vostre per farvi esuli e raminghi coi vostri figli dispersi, e questo passo sarebbe tornato onorevole ed utile alla Chiesa, e secondo le norme di Cristo. Perchè non unirvi fra vescovi col vostro clero ancora tutti unanimi onde formare quel forte nerbo cui la Chiesa costumò lino da’suoi primordii, quando era inseguita dagli imperatori crudeli? Che diranno pertanto di voi i popoli se non che foste più devoti e pronti al vostro interesse speciale che al bene della Chiesa e della Religione, vi diranno vili, paurosi, traditori del più sacro ed augusto mini-siero, vi diranno ministri della politica austriaca. Pur troppo dobbiamo confessarlo fosle voi che anco in passato rovinaste la Chiesa, tenendola soggetta al dispotismo dei regnanti, particolarmente negli ultimi tempi, svisando ancora le benefiche intenzioni del Pontefice Pio IX, mostrandovi fin da principio avversi a lui per favorire alle leggi empie ed irragionevoli dell’Austria onde mantenere in ¡schiavitù la libertà della Chiesa affrancata da Gesù Cristo, ¡sdegnando pronunciare il nome di Pio, il tenevate per un seduttore liberale, e per un guastatore dei diritti della Chiesa. Empietà inaudita! Per lasciare la Chiesa inceppata col temporale governo, mentire carattere? Per poco i voti vostri si compirono, chè non è molto lontano il di in cui quella fredda indifferenza che agì sui vostri animi e che propagaste ne’vostri figli sarà finita, anzi si convertirà in sentimenti di caldo entusiasmo verso la patria e la religione, e il vostro spirito, e l'Italia manderanno un grido di giubilo alle altre sorelle nazioni pel vostro ravvedimento. Ah sì, ornai il regno dei despoti rovesciossi col passato, il nome di libertà suonò sul Campidoglio e udissi ovunque la Repubblica acclamata con che terminossi il principare terreno dei cardinali e del Pontefice, e dichiarossi decaduto il papato dal diritto di governare temporalmente; e così la Chiesa ora potrà alzare gloriosa il capo dopo tanti secoli di svisamento per parte de’suoi assolutisti che la voleano monarchica. Bando dunque al gesuitismo, bando ai tiranni, bando ai barbari figli della aristocratica porpora; e ovunque si odano col nome di Repubblica, nominati dal popolo i vescovi ed i parrochi, che sono i loro discepoli, e così saranno tolti i tralci pericolosi, i quali soffocavano la libertà della mistica vigna. E tornando più da vicino a voi, il popolo compreso della missione vostra, vi dirà, voi abusaste il nome di Dio, e mi sconosceste, andate a’fatti vostri, se volete continuare nella vostra Esistenza, altri empiranno il vostro voto che lasciaste per vostra incuria. Oh ! se non vi sentite mossi ora, benché troppo tardi, allo stato infelice dei vostri figli, nostri fratelli sventuratissimi, forz’è ripetere che viltà e paura sono i ministri che v’impongono. Col dolore, bisogna pur dirlo, vi furono anco vescovi che cacciarono da’loro seminari chierici perchè colla Croce sul petto cooperarono alla cacciata del nemico, e il popolo tiene conto di questi vituperosi alti : ve Ile furono eh’ hanno convocalo il clero ad esercizii per purgarlo, dissero, dalle benedizioni date al sacro tricolore vessillo; i primi sono i vescovi Volizioni e di dubbia credenza, gli altri inzuppati nel gesuitismOj ipocrilo