58 Ci conforta soprattutto il pensiero clic il governo clic succederà, più potente d’influenza morale e di mezzi materiali, trovi elementi con cui facilmente costituire un primo ed ottimo nucleo di una forza militare, per numero e per organizzazione corrispondente alla dignità e libertà interna, e al dovere che hanno le nostre provincie di concorrere, in una maniera proporzionale, cpiando che sia, nella guerra contro lo straniero; di che v’intratterrà con più soddisfazione il ministro di guerra e di marina. Eccoci ora alla giustizia. L’ufficio, a cui abbiamo più dolorosamente obbedito, fu quello di prevenire con energiche istituzioni ogni commovimento diCj di lieve importanza in altri tempi, nelle nostre circostanze avrebbe potuto turbare la tranquillità, necessaria ad avere nelle elezioni l’espressione della opinione pubblica, sincera, libera da ogni influenza di timore o di agitazione. Oltre ciò, nel mentre era rispettato ogni partito, anzi si chiamavano tulli egualmente a comparire innanzi al sovrano giudizio del popolo, ogni attentato, che tendesse a strascinare la quislione nel campo della violenza, o della guerra civile, ci pareva delitto tanto più grave, quanto maggiore era il danno che poteva risultarne, e più sacra l’autorità, che per tal modo veniva sconosciuta, e la maestà, che veniva ad esser lesa. Questi pericoli ci si affacciavano tanto più probabili e più pericolosi nella milizia, che non era slato possibile purificare da qualche vestigio del governo ecclesiastico : ciò che stabiliva fra noi, massimamente nei gradi più elevati, il germe di una congiura permanente, collegata e forse nudrila col denaro dell’estero. Tali osservazioni ci paiono, non diremo giustificare, ma spiegare più che a sufficienza i provvedimenti di giustizia straordinaria, sotto la cui protezione ponemmo la sicurezza pubblica. Riconosciamo che in tale via si può facilmente trascendere, e che, invocando tali principii, talvolta la libertà ha degenerato in tirannide. Questo ci dà doppia ragione di compiacerci che le circostanze non ci abbiano chiamati ad usare di tali armi, se non in alcuni pochi casi, sui quali non può essere dubbio il giudizio pubblico; e anche in questi noi ci siamo sempre posti sollo il sindacalo della più estesa pubblicità; il resto l’udirete dal ministro di grazia e giustizia. La pubblica istruzione era quale si poteva aspettare dalla direzione gesuitica e clericale, che ne aveva il monopolio; vale adire arretrata di più secoli, che la riportavano, per così dire, al medio evo. Ma la verità nel mondo odierno è una luce, che non lascia più tenebre; e l’intelletto umano è quello che meno di tutto si lascia tiranneggiare ed uccidere dal giogo dell’errore e dell’impostura. Vi dicano Vienna e Berlino di che siano state capaci le gioventù studiose. Noi quindi abbiamo secondato il movimento della Università, che si è organizzata in una legione, dedicandosi a servire col braccio quella patria, a cui preparano d’altra parte gli eminenti servigii del sapere. Indipendentemente da ciò, abbiamo aumentato la Facoltà e le cattedre; abbiamo estesa la sfera ove cercare i professori, che non saranno più la privativa de’cenobii e della Chiesa. Senza punto negligentare la istruzione religiosa, lasciando al clero la piena libertà della istituzione teologica, abbiamo preordinato il piano della istruzione comune, laica, libera, come la democrazia rivendica; di che meglio il ministro della pubblica istruzione vi darà conto alla sua volta,